AMARE E’ LA MIA PROTESTA AL VIRUS- lettera di una psicologa in rete-

Carissimi,

prima di tutto vi avviso: questa lettera è rivolta a tutti ed in particolare al piccolo principe in voi. Chi mi conosce profondamente sa quanto, sin dai tempi in cui costruivo case di cartone per strada nel piccolo e prezioso paese di Irsina in provincia della meravigliosa Matera, io sia incline a trovare il lato buono degli eventi e a trarne occasione di crescita e ricchezza. Chi ha provato la “fatica” di passarmi regole, contenuti e dogmi – i miei genitori in primis- ha toccato con mano – e a volte con ciabatta e scopa –  il mio animo ribelle, scapigliato e la flessibilità che ha permesso di non spezzarmi nonostante punizioni, offese e note sul registro.

Oggi, 7 aprile 2020 guardo dentro me e sento l’emergere di una nuova vitalità, di una nuova sorpresa: sento che questo periodo incerto ha attivato una miriade di emozioni e sentimenti, rabbia, impotenza, sofferenza, tristezza, smarrimento, paura in varie sfumature e intensità ma anche  (e sottolineo in rosa anche) sentimenti di collaborazione, amore, vicinanza e speranza. Credo che le persone con il cuore aperto alla vita, all’amore in ogni sua forma, appassionate al bene comune si trovino in questo periodo a ringraziare ogni giorno per il bene e la ricchezza che ricevono dalle relazioni che hanno coltivato giorno per giorno. Immagino che per le persone con il cuore “in ombra” per diversi motivi tutti comprensibili, sia più difficile accedere a sentimenti di gratitudine e benessere perché metterebbe in scacco le certezze a cui anno dopo anno si sono aggrappati e vivere l’incertezza nell’incertezza vuol dire correre un bel rischio a cui non tutti sanno far fronte.

Negli anni di formazione e di vita ho compreso che le certezze, seppur faticose e poco funzionali, generano un senso di sicurezza così illusorio ma stabile che le rende davvero faticosissime da sgretolare e ristrutturare. Ma non mi perdo d’animo, e spero nemmeno tu, caro lettore che sei arrivato a leggermi sino a qui, e chi come noi ha nel cuore la speranza e voglia di migliorare la situazione presente. Ad oggi sono più che mai convinta che l’energia collaborativa, l’amore che si sta generando sia l’antidoto più efficace contro il virus. Perché? Perché l’amore è più contagioso di qualsiasi virus. Nasce da un sorriso, uno sguardo, una carezza e si trasforma in fiducia, speranza, in una casa, in una nuova vita. “Non si vede bene con il cuore, l’essenziale è invisibile agli occhi –  ripeteva il Piccolo Principe per ricordarselo“. Io sono convinta che il Piccolo Principe sia in ognuno di noi, forse si è assopito da anni o forse non ha mai avuto modo di riposare, ma c’è per il semplice fatto che “tutti i grandi sono stati bambini una volta (ma pochi di essi se ne ricordano)”.Dato che in rete vengono proposte diverse challenge perché non provare a fare una challenge dentro di noi, con il nostro Piccolo Principe? Proviamo a cercarlo, osserviamo come si sente e accettiamolo così come è; accettiamo questa situazione così com’è e apriamoci alla vita che rimane e innaffiamo il nostro giardino per goderne con gli altri. A cosa ci serve perderci d’animo, a cosa serve la rabbia distruttiva in un mondo che si sta sgretolando? Vogliamo davvero morire? Di che reggimento siete fratelli in questo conflitto atavico tra vita e morte? Leggiamo insieme

FRATELLI

Di che reggimento siete

fratelli?

Parola tremante

nella notte

Foglia appena nata

Nell’aria spasimante

involontaria rivolta

dell’uomo presente alla sua

fragilità

Fratelli

Ergo, dove vi schierate fratelli? Seminiamo vita o morte? Siamo ancora attaccati alla vita come recitava la sublime poesia di Ungaretti, divino poeta italiano? Anche se fuori dalle nostre case la notte è buia e non è detto che tutti noi potremo goderci l’alba di domani non possiamo dubitare del fatto che il sole sorgerà e la vita continuerà a nascere così come a morire. E qui come non citare ancora il nostro Ungaretti in VEGLIA

Un’intera nottata

buttato vicino

a un compagno

massacrato

con la sua bocca

digrignata

volta al plenilunio

con la congestione

delle sue mani

penetrata

nel mio silenzio

ho scritto

lettere piene d’amore

Non sono mai stato

tanto

attaccato alla vita

Eh sì, il sole sorgerà nonostante i nostri dispiaceri, i nostri lutti, i nostri dubbi, ma se chiudiamo le finestre del cuore i suoi raggi non potranno lenire le nostre piccole e grandi ferite da mortali. Il Piccolo Principe che è in me si augura di poter respirare l’aria dell’alba del giorno che verrà e soprattutto mi auguro che quell’alba ci ritrovi tutti più consapevoli, riposati e pronti a migliorare il nostro Bel Paese, che racchiude tanti piccoli principi di natura e cultura pronti a risplendere come il colore del grano illuminato dai raggi del sole estivo. Nella storia dell’uomo l’Italia, seppur piccola come il Piccolo Principe, ha sempre saputo gettare nuova luce in ogni campo del sapere e del vivere. Secondo me, la ricchezza di questo periodo è avere uno spazio e un tempo in cui potersi domandare: cosa posso fare nel mio piccolo per ridare vita a questo mondo? Sono in linea con i miei veri desideri? Sono in grado di provare amore? Amare me stesso così come gli altri? Sono realizzato nei vari ambiti della mia vita? Insomma è un momento in cui possiamo interrogarci e piano piano con gentilezza trovare le nostre risposte senza giudicarci. Per me è così e non è una posizione più giusta o legittima di altre, fino a che l’uomo si interroga su di sé non sbaglia. È nella varietà delle risposte che nasce la vera ricchezza e la nostra unicità splendida.

Caro lettore se sei arrivato sino alla fine ti ringrazio per il tempo che hai voluto concedere alla mia riflessione da Piccolo Principe. “Cosa ci guadagni?” chiede il piccolo principe? “Ci guadagno-disse la volpe- il colore del grano”.

Piccolo Principe che leggi ora sei pronto ad illuminarti d’immenso?

Grata del tuo tempo, a presto

Rosa Ljuba Lucariello, attaccata alla vita in tutte le sue forme e psicologa

 

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    Bibliografia

    Elsa De Giorgi, “Ho visto partire il tuo treno”, Ed La Feltrinelli, 2017

    Antoine de Saint Exùpery, “Il piccolo Principe”, 1943,  Ed. Bompiani,2001

    Sigmund Freud, Al di là del principio del piacere, 1920, Ed. Mondadori, 2007

    Giuseppe Ungaretti, “L’allegria” (1915- 1931) raccolta di poesie, Ed. Mondadori, 2005

     

     

     

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