Dedicarsi ad attività creative fa bene alla salute

Le neuroscienze lo confermano.  Dedicarsi ad attività creative fa bene alla salute.

Sublimare luci e ombre attraverso un processo creativo senza giudizio permette di confrontarsi soprattutto con sé stessi.

Che cosa ci affascina di un personaggio, di un modo di essere? Che cosa comporta in un ambiente sicuro e protetto mettersi nei panni di ciò che ci attrae?

Attraverso il gioco del teatro – e della creatività –  si ha l’occasione di sperimentare possibilità di sé stessi con un enorme benefit sulla salute: l’abbassamento del livello del cortisolo.

Muovere il corpo, indagare/inventare storie, costruire un personaggio, scoprire la propria voce spesso soffocata da una respirazione errata permette di scoprire le proprie risorse e aumentare la propria consapevolezza. Tirare fuori la propria voce significa migliorare la propria assertività e presenza.

Stimolare l’immaginazione e la memorizzazione, darsi l’opportunità di  improvvisare attraverso processi creativi – secondo i più recenti studi neuroscientifici – permette l’acquisizione di una migliore connessione tra i due emisferi cerebrali. Accade così che nel frattempo, quasi senza accorgersene, si potenzino le proprie facoltà intellettive e  si acquisisca una maggiore fluidità del pensiero. Un’osmosi utile per trovare nuove risposte a situazioni affrontate magari, in precedenza, in maniera sclerotizzata e rigida. A volte, basta uno spostamento dello sguardo, una più opportuna modalità di respirare e comunicare per trovare risposte e soluzioni a frangenti che ci stanno a cuore.

Attraverso il gioco del teatro ci si può permettere di divertirsi a tirare fuori i propri sé autentici e ad indossare panni vecchi e nuovi. Che cosa comporta entrare in un’energia simile o diversa dalla propria? Che cosa comporta divertirsi a prendersi la responsabilità di abitare un personaggio? Che cosa comporta darsi l’occasione di indossare un sistema nervoso diverso oppure simile al proprio?

Una rinnovata capacità di osservazione, un aumento del livello di autostima, una maggiore consapevolezza, la caduta di maschere.

Attraverso il serio gioco della finzione – non della falsità –  capita che rigidità muscolari, tensioni e blocchi vengano superati per ritrovarsi più sciolti, spontanei, presenti e “brillanti” di quel che si possa pensare.

A cura di Alessandra Moscheri, Performer.

 

 

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