Osteopatia pediatrica sul neonato e sul bambino: quali i benefici?

Molti di voi probabilmente hanno già sentito parlare di questo tipo di trattamento, magari un amico o un parente vi ha detto di aver portato il figlio di pochi mesi dall’osteopata. Qualcuno sicuramente ancora non ne ha sentito parlare nonostante negli ultimi anni questa pratica è diventata più comune.

In questo articolo approfondiremo l’argomento, capiremo chi è e cosa fa l’osteopata pediatrico e in quali casi è importante sottoporre il vostro bambino a una visita osteopatica.

Iniziamo con qualche definizione; l’Osteopatia in generale è un approccio manipolativo che valuta e tratta la persona nella sua globalità ricercando il miglior stato di salute possibile per il soggetto. L’Osteopatia pediatrica si occupa nello specifico della valutazione e del trattamento del neonato e del bambino.

Il bambino fino a un anno di vita in particolare possiede un alto potenziale evolutivo che lo rende molto responsivo al trattamento e molte strutture del corpo sono più “malleabili “ e modificabili. E’ per questo motivo che prima si tratta il neonato meglio è, anche a livello pratico è più facile gestire  un bambino nei primi mesi piuttosto che intorno a un anno quando si muove molto, gattona e cammina.

L’osteopatia per neonati si differenzia da quella dell’adulto in primis perché il bambino non è un piccolo adulto; ha delle strutture e funzioni diverse, ancora immature o in via di sviluppo. Un’altra differenza sono il tipo di tecniche utilizzate: nell’adulto ci si può approcciare con qualsiasi tecnica (salvo controindicazioni), nel bambino si utilizzano tecniche più “soft” quindi si lavora molto la fascia, le fasce viscerali, le suture del cranio e l’osso sacro.

Come funziona la visita osteopatica? L’osteopata durante la prima visita vi farà diverse domande sull’andamento della gravidanza, sul parto e su eventuali problemi riscontrati nel bambino. Ad esempio vi chiederà se avete notato delle posture o degli atteggiamenti ricorrenti come il girarsi maggiormente da un lato rispetto l’altro oppure una difficoltà ad attaccarsi al seno da una parte e infine farà domande sulla digestione e sul sonno. Successivamente viene valutato il bambino sia a livello motorio ( per verificare se le tappe di  sviluppo motorio vengono raggiunte) sia a livello di mobilità per quanto riguarda le suture craniche, l’osso sacro, la colonna e le fasce che connettono il corpo. Dopodichè l’osteopata tratta il bambino cercando di migliorare la sua funzionalità correggendo le disfunzioni che ha trovato. Tenete presente che le tecniche sono molto soft tant’è che in alcuni momenti sembrerà che il terapista non  faccia niente: per lavorare sulle fasce non servono tecniche “forti”, bisogna essere delicati per ascoltare il corpo e percepire le direzioni di movimento.

Al termine della prima visita l’osteopata indicherà se sono necessari altri trattamenti; di solito vengono programmati a distanza di 2/3/4 settimane a seconda del problema, i bambini fortunatamente cambiano molto rapidamente e devono integrare gli imput del trattamento.

In seduta inoltre vengono forniti dei suggerimenti su come posizionare il bambino e su come stimolarlo.

Ora vediamo in quali casi è sicuramente necessario far valutare il bambino dall’osteopata:

torcicollo miogeno, plagiocefalia, reflusso gastroesofageo e stipsi, otiti ricorrenti, difficoltà di suzione, chiusura del dotto lacrimale, disturbi del sonno.

Sempre più spesso però si richiede il consulto  dell’osteopata anche per uno screening generale nei primi mesi di vita del bambino per individuare e risolvere piccole disfunzioni dovute al posizionamento intrauterino o al parto.  Spesso infatti non esiste un vero e proprio disturbo però un osteopata vi può dire se c’è qualche disfunzione lieve che potrebbe con il tempo disturbare il bambino. Un esempio frequente è la preferenza a girarsi o a posizionarsi da un lato; in sé non è un fatto così grave però nella crescita potrebbe influire sulla vista o sulla postura in generale. Molte volte questo disturbo è legato a una forte compressione ricevuta nel canale del parto che blocca da un lato l’articolazione tra cranio e cervicale che trattata molto precocemente da ottimi risultati.

Per quanto riguarda i bambini oltre un anno, l’osteopata viene consultato un pò meno soprattutto per la difficoltà a trattarli, solitamente accedono alla valutazione e al trattamento per problemi legati agli arti inferiori come l’appoggio del piede, oppure in seguito ad alcuni traumi.

Negli ultimi anni nuove ricerche hanno confermato l’importanza e l’efficacia dell’osteopatia pediatrica, gli studi in particolare sui neonati prematuri rivelano che questo approccio funziona.

Ricordiamo a tutte le coppie che hanno frequentato il nostro corso pre-parto, che la prima consulenza al neonato entro i primi due mesi di vita è gratuita

Dott.Elena Carzaniga, Osteopata

Per info e prenotazioni:

3394427578

nascita@centroilmelograno.it

 

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