QUALE SCUOLA SCELGO? Come sostenere i nostri figli nell’orientamento scolastico

Ci siamo, ormai mancano poche settimane al momento della scelta della scuola dopo la terza media!

Questo traguardo si trasforma per molti ragazzini e genitori in un momento cruciale e a volte carico di timori, indecisioni e ansie. E sì perché per la prima volta i nostri ragazzi sono chiamati a riflettere “ufficilamente” sul proprio futuro e la scelta della scuola obbliga a proiettarsi in avanti nel tempo, provando a immaginare chi vorranno essere da grandi. E questo lo sappiamo bene non è una cosa facile a 14 anni! Le preoccupazioni dei ragazzi poi sono alimentate anche da altri fattori: molti temono di “sbagliare” scuola, altri non si sentono pronti per affrontare “un salto nel vuoto” da soli, senza gli amici del cuore, scegliendo quindi la scuola dove vanno gli amici, che funzionano così da paracadute di sicurezza.

Ci sono poi ragazzi e ragazze che tendono ad orientarsi verso “scuole di prestigio”( i licei ad esempio) come se fossero l’unica alternativa possibile per sé e per la famiglia.

In questa delicata fase co-protagonisti diventano gli insegnati, ma soprattutto i genitori che si trovano a condividere ansie, preoccupazioni e aspettative con i propri figli.

È importante quindi fermarsi e provare a individuare cosa come genitori possiamo fare per sostenere i nostri ragazzi in modo che possano compiere questa scelta con la massima serenità possibile!

Innanzitutto,  prendiamo coscienza del nostro  livello di preoccupazione/indecisione/ dis-orientamento e se capiamo che è alto prendiamo in considerazione l’idea di approfondirne i motivi,  perché altrimenti rischieremmo  di caricare questa scelta con tensioni nostre, che toglierebbero serenità e lucidità ai nostri figli.

Perché è proprio qui il punto centrale del ruolo di genitori: la scelta della scuola superiore è la prima vera occasione per domandarsi : “Quanto conosco mio figlio?” Perché mai come in questo momento è importante che il genitore sappia riconoscere le proprie ambizioni, desideri, visioni del mondo, differenziandoli da quelli del figlio.

Chiediamoci quindi: so riconoscere un suo talento? Come ama passare il suo tempo libero ? E quando era piccolo, che giochi amava fare? Quali sono le materie in cui si sente più sicuro? Quanto è motivato allo studio?  Quanto è propenso a studiare diverse ore ogni giorno? Ama le attività intellettuali o predilige attività pratiche?

Nella scelta dell’indirizzo scolastico tenete anche in seria considerazione la possibilità, che ora più che mai diventa necessità,di dedicare tempo alle attività extra scolastiche e alle uscite con gli amici:  in adolescenza sono una parte irrinunciabile ,che  contribuirà in maniera significativa alla formazione dell’identità di ognuno. Se ad esempio vorreste prendere in considerazione un liceo, ma conoscendo vostro figlio/a presupponete che per avere risultati adeguati  dovrà dedicare allo studio  tutto il tempo oltre alla scuola, rinunciando ad hobby passioni sporte amici, ecco forse questa non è una scelta adeguta.

Da questo punto di vista è bene anche chiedersi che effetti avrà quel tipo di scuola sull’autostima e sul senso di competenza che giorno dopo giorno vostro figlio/a maturerà su di sé.

È meglio avere un diploma di un liceo, avendo passato 5 lunghi faticosi anni sentendosi inadeguato, non capace e sudando sette camicie per avere la sufficienza, oppure 5  anni in un buon istituto tecnico ottenendo buoni risultati e sentendosi capace di studiare? Chi dei due secondo voi sentirà di avere le energie e le capacità per affrontare l’università ad esempio? Con quale atteggiamento si potranno presentare ad un colloquio di lavoro?

Inoltre, non trascuriamo neppure la soddisfazione che può derivare dal sentirsi capace di fare un lavoro pratico, di mettere le mani nel motore di una macchina, di sentirne il suono e capire cosa c’è che non va e sapervi porre rimedio, di cucinare, di occuparsi della cura delle persone ecc.

Un altro aspetto che come genitori è importante tenere in considerazione è “il consiglio orientativo” che  spesso si rileva un discreto indicatore del futuro successo scolastico.  Se capita poi che non lo condividiate, utilizzate il colloquio con gli insegnati in un’ottica di apertura e collaborazione, mettendo in comune le reciproche visioni su vostro figlio/a per ottenerne un’immagine più completa.

Tutte questi aspetti però non devono portarvi a scegliere per lei o per lui, servono a delineare una mappa proprio per sostenere vostro figlio/a ad orientarsi nel labirinto delle scuole. E mappa alla mano frequentate insieme open day dei diversi istituti. Molto utili si rivelano le giornate formative durante le quali le scuole del territorio si presentano contemporaneamente con banchetti gestiti da insegnanti e studenti. Questi ultimi sono sicuramente un buon tramite per i vostri ragazzi, che potranno rivolgere domande e curiosità (anche le più banali) senza sentirsi eccessivamente in imbarazzo.

In definitiva facciamolo sentire compreso e legittimato nella sua preoccupazione e facciamogli sentire che non lo lasciamo solo nella scelta e nemmeno quando e se questa scelta andrà rifatta se si scopre che non era quella giusta. Non drammatizziamo troppo questa eventualità: nella vita si può sbagliare e l’errore ci dà tanti indizi per prendere consapevolezza di ciò che non fa per noi o ciò su cui si deve lavorare maggiormente.

 

A cura di

Elisa Mariani

Studio di consulenza pedagogica

 

 

 

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