Si sente spesso parlare di funzioni esecutive. Ma di cosa si tratta? A cosa servono?

Sono quelle funzioni deputate al controllo e alla pianificazione del comportamento.  Sono tutte quelle abilità che ci permettono di stabilire obiettivi, monitorare, anticipare e modificare il nostro comportamento per adeguarlo a nuove situazioni.

E nel pratico cosa sono ?

Sono la concentrazione, l’inibizione degli stimoli, la memoria di lavoro, la gestione del tempo, flessibilità, autoregolazione e autocontrollo, pianificazione e organizzazione del proprio materiale. Sono responsabili dell’inizio e del completamento di un’attività.

Le funzioni esecutive entrano in gioco ogni volta che chiediamo ai bambini di concentrarsi, di stare attenti. Sono indispensabili in tutte le attività di vita quotidiana che richiedono problem-solving, dalla pianificazione della propria giornata a una semplice azione come può essere il preparare la cartella.

Parliamo di funzioni esecutive quando i piccoli perdono il loro materiale di scuola, quando dimenticano di riporre il quaderno rosso nello zaino, quando non portano a termine un’attività in corso.. in queste situazioni, a volte, non sono alle prese con pigrizia e “non voglia” bensì faticano nel portare a termine le richieste che provengono dall’adulto. Sono, infatti, anche necessarie per controllare i comportamenti abitudinari, oltre che nella gestione di situazioni nuove e non familiari.

Le funzioni esecutive sono i pilastri dell’apprendimento. Sono i pilastri della decodifica del testo scritto, della comprensione del testo, del calcolo, sia per quello che riguarda la fase di acquisizione di conteggio e dei fatti numerici ma anche per il problem solving matematico.

Si possono allenare? come?

Studi recenti hanno dimostrato che l’area cerebrale deputata alle funzioni esecutive è la corteccia prefrontale, area che si sviluppa nei piccoli ma che continua a svilupparsi fino a tutta l’adolescenza.

È pertanto possibile effettuare un training delle funzioni esecutive.  Si tratta di un trattamento integrato che si basa sulla stimolazione delle risorse, sul potenziamento dei diversi tipi di attenzione (allerta, orientamento dell’attenzione, attenzione uditiva e visuo-spaziale), sulla sollecitazione delle funzioni esecutive di base (inibizione, flessibilità, rielaborazione della memoria di lavoro), sugli apprendimenti complessi (lettura, scrittura, calcolo) e le funziono sottostanti (linguaggio, abilità visuo-percettive).

a cura della dott.sa Alessandra Bonfanti  Psicologa clinica dello sviluppo e neuropsicologa