Al termine ‘senile’ o ‘vecchio’ si è spesso attribuito, in maniera pregiudizievole, un significato negativo. Questo è vero relativamente agli esseri umani, vale però il contrario se si pensa ad alcuni prodotti alimentari ad esempio vini, liquori e formaggi per i quali la qualifica ‘invecchiato’ serve a renderli addirittura più pregiati.
Ciò premesso la domanda di partenza è la seguente: “a che età si diventa anziani?” e quindi “chi è la persona anziana?”
Convenzionalmente si è stabilito l’inizio della vecchiaia al 65° anno di vita, anche se proprio recentemente la Società Italiana di Gerontologia e Geriatria ha annunciato che si diventerebbe anziani a 75 anni, cioè che il miglioramento delle condizioni di vita renderebbe oggi le persone di quell’età equivalenti per “forza fisica” a una persona di 55 anni nel 1980.
Oltre all’aspetto fisico, ci sono altri importanti fattori che caratterizzano le persone in questo momento di vita. Per esempio la funzionalità cognitiva e la famigerata “memoria”, che talvolta sembra farci brutti scherzi (anche prima di entrare nell’età anziana!) e farci dimenticare nomi, appuntamenti e titoli di film. Siamo inoltre spettatori di cambiamenti nelle relazioni con gli altri e nelle emozioni associate quando si affronta il ritiro dalla vita professionale: un vero e proprio ‘passaggio di ruolo’ da lavoratore a pensionato, con una conseguente riorganizzazione dei propri spazi e tempi della vita quotidiana, compito non per tutti facile ed automatico.
Aldilà delle classificazioni sociologiche d’altra parte l’invecchiamento non è un processo “tutto o nulla”, ne è uguale per tutti. Non solo è possibile trovare differenze tra individuo e individuo, ma anche all’interno dello stesso individuo gli organi e le funzioni (cognitive ed emotive) non vengono interessati contemporaneamente e in maniera uniforme dai processi di invecchiamento.
Anziani non si diventa comunque da un giorno all’altro, è un processo lento e graduale, che può essere influenzato positivamente o negativamente da fattori di ordine psico-sociale e da come alla vecchiaia ci siamo arrivati dopo tutta una vita. Se nei nostri geni è scritto in parte il nostro destino, la possibilità di raggiungere l’età avanzata sarà condizionata dal modo in cui conserveremo il nostro cervello, il nostro cuore e il nostro corpo, evitando con cura che si ammacchi, che si inceppi o che possa ‘arrugginirsi’.
Di questo e altro parleremo nella serata gratuita “Buone pratiche per un invecchiamento di successo” patrocinata dal Comune di Vimercate presso l’Auditorium della Biblioteca mercoledì 20 febbraio alle ore 20.45.
A cura della dott.ssa Michela Chiappa, psicologa esperta di psicologia dell’invecchiamento.
Per informazioni scrivere a psicologia@centroilmelograno.it
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