Un dolore profondo

Per morte perinatale si intende la morte di un figlio durante l’ultimo trimestre di gravidanza o la prima settimana successiva il parto.

Il lutto che ne consegue è difficile da comprendere per due principali motivi: è un lutto non paragonabile ad altri tipi di perdita e la perdita che si ha è poco comprensibile all’esterno perché si tratta di un bambino non conosciuto, non presente alla vista ma solo percepito dalla coppia genitoriale e da parenti e amici stretti.

Spesso si commette l’errore di credere che più precoce sia la perdita, più essa sia facilmente accettabile. Se da una parte è vero che con il passare del tempo il bambino che nascerà diventa ogni giorno più “reale” e più presente nella vita dei genitori e di conseguenza il rapporto che si crea diventa sempre più forte; dall’altra parte è vero anche che ogni gravidanza viene vissuta dai futuri genitori in maniera assolutamente particolare e con un coinvolgimento diverso da qualunque altra coppia.

Nel momento in cui un padre e una madre escono da un ospedale privi del loro bambino (si chiama sindrome della culla vuota) spesso si ritrovano soli con il loro dolore, un dolore incomprensibile principalmente a loro perché non biologico (non siamo fatti per vedere la morte di un figlio e soprattutto non siamo fatti per non vederlo nascere). Il silenzio, il soffocamento delle emozioni o, peggio ancora, la ricerca immediata di una nuova gravidanza possono in realtà portare al non superamento del lutto. Si deve comprendere che un evento di questa portata non è dimenticabile, si può solo imparare a conviverci. Si tratta di un lungo cammino e in questo caso, più che in altri, il supporto di personale esperto e di persone che hanno vissuto un’esperienza simile è indispensabile.

Viene naturale pensare che sia la donna la persona a cui prestare maggiori attenzioni perché è colei che fisicamente subisce la perdita. In maniera altrettanto naturale viene da pensare che l’uomo, in una situazione come questa, debba essere colui che supporta la compagna e che il suo dolore sia meno profondo. Inutile negare che i sentimenti e le reazioni dei due saranno diverse, ma saranno per entrambi meritevoli di rispetto e attenzioni.

La perdita di un figlio, però, può essere anche la perdita di un fratellino o di un nipote. La morte perinatale ha ripercussioni sull’intero gruppo familiare e anche fratelli, sorelle e nonni possono risentirne: è importante quindi non dimenticarsi di queste figure, le quali hanno bisogno di tempo per elaborare il lutto tanto quanto i genitori. Soprattutto con i bambini si deve fare molta attenzione: per loro, specie se piccoli, la morte non è un concetto chiaro e il non detto può gettare  un’ombra ancora più profonda. L’argomento non può essere quindi un tabù, ma deve essere affrontato anche se in maniera molto semplice.

In Italia esiste un’associazione, CiaoLapo, che si occupa dell’aiuto a famiglie che hanno subito questo tipo di perdita e che si dedica anche alla formazione degli operatori. Il sito è http://www.ciaolapo.it/

Proprio sul territorio del vimercatese si può trovare supporto presso il Centro Il Melograno, il quale sta attivando un servizio che prevede la creazione di un gruppo e consulenze individuali.

Post comment

Your email address will not be published. Required fields are marked *

© 2018 Centro Il Melograno A.P.S. - Psicologia e Servizi alla Persona - C.F. 94060860155