LA COPPIA TRADITA

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Frequentemente si considera il tradimento come uno o più comportamenti che un partner agisce nei confronti dell’altro, all’interno di una coppia monogama e che ha come conseguenza principale la perdita di fiducia della persona tradita verso il compagno.

In un’accezione più ampia, quando un partner tradisce, è la coppia ad essere tradita.

Vengono violati i patti esplicitati e impliciti che ne hanno costituito le fondamenta.

Il tradimento svela la perdita di protezione, fiducia, impegno, responsabilità, lealtà, rispetto e cura della diade.

È un segnale esplicito e disfunzionale di una frizione importante nella relazione.

Esso comporta generalmente una significativa destabilizzazione degli equilibri e delle dinamiche relazionali, affettive e comunicative del nucleo coppia e può avere un impatto importante anche sugli eventuali figli e sulle famiglie di origine.

Il partner che agisce un tradimento tradisce non solo il compagno, ma anche una parte di sé stesso che ha scelto di accettare e impegnarsi al rispetto di un accordo condiviso.

La comprensione delle cause del tradimento va esplorata all’interno della specifica coppia, con un focus sulla storia di vita di ogni componente, sulle aspettative che ciascuno ha riposto nell’altro e nella relazione, sulla perdita di sintonizzazione emotiva che può essere comparsa nel tempo.

Anche la modalità di gestione dei conflitti, lo stile di coping con cui vengono affrontati i cambiamenti, ad esempio un cambiamento lavorativo, la nascita di un figlio, la perdita di una persona cara, una malattia, sono possibili fattori predisponenti a una vulnerabilità nel rapporto.

La routine, la riduzione di investimento per mantenere l’intimità fisica come spazio di incontro gratificante, il venire meno della complicità, possono rappresentare altre aree di possibili fragilità e insoddisfazioni, unitamente alla riduzione o mancanza di dialogo e condivisione dei propri vissuti emotivi e di nuovi progetti.

Altri fattori che possono allentare l’unione della coppia riguardano i confini, la protezione dello spazio della diade dalle famiglie di origine, dal lavoro, dagli amici. Anche un utilizzo eccessivo, perdurante nel tempo ed escludente l’altro, dei social media, potrebbe generare un vissuto di svalutazione, di invisibilità nell’altro partner.

John Gottman e Julie Schwartz Gottman nella loro lunga esperienza clinica hanno evidenziato che, alla base di un tradimento, ci sia molto spesso un vissuto di solitudine e di perdita di connessione con il partner.

Rispetto alla dimensione emotiva, vissuti di risentimento, gelosia, frustrazione, delusione, senso di inadeguatezza, paura inespressi, possono portare una persona a uscire dalla diade per anestetizzare tali emozioni e possono anche essere esperiti da chi subisce tale comportamento.

L’infedeltà può essere inoltre connessa alla ricerca di evasione, di emozioni intense, di conferme rispetto alla propria desiderabilità.

Quali possono essere gli esiti di un tradimento emerso?

Data la complessità delle dinamiche sottese, non esiste naturalmente una risposta univoca.

Certamente nella diade si fa spazio una fase di crisi, nella quale spesso vengono messe in discussione le fondamenta della relazione.

È importante che chi ha agito il tradimento si assuma la responsabilità delle conseguenze del medesimo.

Un passaggio complesso, ma auspicabile nella persona che viene tradita, riguarda l’accettazione del dolore e delle emozioni emerse per potersi aprire alla elaborazione dell’evento accaduto.

Nell’eventualità vi sia la volontà, di entrambe i partners, di proseguire la relazione, sarebbe costruttivo se il processo si direzionasse verso l’integrazione di quanto accaduto in una narrazione di senso condiviso nella storia della coppia.

L’atto di infedeltà, che deve essere concluso, può diventare occasione di esplicitazione di bisogni e disagi individuali non espressi, cercando di uscire dalla dinamica del colpevole e della vittima.

L’evento traumatico potrebbe diventare occasione per creare nuove dinamiche relazionali, nelle quali ciascuno senta di poter avere spazio e legittimazione per esprimere le proprie esigenze, insoddisfazioni e desideri, cercando di mantenere il contatto con le caratteristiche del partner ritenute positive e amabili.

In questa delicata fase potrebbe rivelarsi prezioso avvalersi della vicinanza e del sostegno di persone care.

Se ciò non si percepisse sufficiente a ripristinare un miglioramento della dimensione psicologica individuale e/o di coppia, potrebbe rivelarsi un’importante opportunità iniziare un percorso psicologico, all’interno del quale essere sostenuti nell’accogliere, esprimere le proprie istanze, convinzioni per creare successivamente una nuova e più consapevole alleanza con il partner e un rinnovato investimento nella relazione.

Può inoltre accadere che la distanza emotiva creatasi nel tempo, la consapevolezza di avere negato i propri nuclei identitari profondi per soddisfare le aspettative dell’altro, slatentizzate dall’evento tradimento, abbiano attivato un processo non riparabile che veda nella conclusione del rapporto la sola strada percorribile per riconnettersi con la propria autentica soggettività.

Anche in questa eventualità, un percorso di accompagnamento operato da un professionista, potrebbe rivelarsi utile a contenere e ricomporre le dinamiche intrapsichiche e relazionali e a convivere con la nuova realtà.

 

A cura di Agata Pollastri, psicologa-psicoterapeuta

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