COME AFFRONTARE LE DOMANDE DEI BAMBINI SULLA MORTE #CHIEDIALMELO

 

Nella vita di ogni giorno, spesso è un tema che viene evitato, tuttavia la paura della morte è abbastanza frequente nei bambini.

I bambini infatti imparano in genere abbastanza presto che gli animali e le persone non vivono eternamente. Capita quindi che si interroghino sul mistero che ruota attorno a questo evento e che, non trovando risposte adeguate, alla paura possano seguire anche vissuti angoscianti.

È bene specificare inoltre che i pensieri e gli interrogativi possono presentarsi in momenti differenti della crescita, anche nello stesso bambino, assumendo forme e sfumature diverse legate alla fase evolutiva specifica. Non è detto quindi che le angosce legate al tema della morte siano risolte una volta per tutte, ma vanno accolte e affrontate nel modo più appropriato sulla base dell’età del bambino.

In questi momenti spesso il genitore è portato a non rispondere o cambiare rapidamente argomento. Questo può avvenire principalmente per due motivi. Da una parte la paura di esporre i bambini ad un argomento potenzialmente traumatico o troppo doloroso, dall’altra parte talvolta è l’adulto stesso ad essere a disagio di fronte a questo argomento, perché magari ha vissuto in prima persona un lutto che non ha ancora elaborato e teme di trasmettere al bambino la propria angoscia.

Per i figli è fondamentale sapere di poter affrontare con i genitori anche temi difficili come questo e trovare accoglienza alle loro domande o preoccupazioni. I bambini sono estremamente bisognosi di avere spiegazioni in merito a ciò che non riescono a comprendere e se l’ambiente non è in grado di dare loro delle risposte adeguate tenderanno a darsele da soli, e questo spesso contribuisce a generare angoscia e malessere. La paura della morte nei bambini si esprime spesso ad esempio con la difficoltà ad addormentarsi, a volte l’angoscia più grande è proprio quella di morire nel sonno, o che questo possa succedere alle persone a loro care, in particolare ai genitori.

 

Ecco alcuni suggerimenti che si possono si possono seguire per aiutare i bambini ad affrontare la tematica della morte e la scomparsa di una persona cara:

  • Dire la verità su ciò che sta accadendo: se c’è una persona che sta male o sta morendo il bambino ha il diritto di saperlo e deve avere la possibilità di stare vicino a questa persona se ne sentisse il desiderio.
  • Il bambino deve sapere che l’evento morte è irreversibile, dunque è necessario fare attenzione a frasi come si è addormentato, riposa etc, che potrebbero fare credere che si sveglierà.
  • Un modo delicato per parlare della morte con i bambini più piccoli è l’utilizzo di storie di fantasia. Le storie infatti forniscono un contesto ideale in cui il bambino può avvicinarsi a concetti anche molto complessi ma prendendone le distanze, ma allo stesso tempo con la possibilità di immedesimarsi, condividere le emozioni dei personaggi e trovare anche spiegazioni rassicuranti (“le persone che non ci sono più diventano stelle, e noi possiamo guardarle quando sentiamo la loro mancanza”).
  • Accogliere tutte le emozioni del bambino, rassicurare i bambini e parlare delle cose che le persone ci lasciano quando muoionoe che rimarranno sempre dentro di noi. Il pianto non va bloccato, in quanto aiuta ad esprimere le emozioni che spesso il bambino, soprattutto se piccolo, non riesce ad esprimere a parole.
  • Stare in ascolto, in modo da permettere loro di sentire che possono fare qualunque domanda e parlare della persona che non c’è più, sia per le cose belle che ci ha lasciato che per la mancanza che si sente. Una mancanza e una tristezza che può essere condivisa tra adulti e bambini.

Se il bambino lo desidera può essere presente al funerale, e questo può aiutarlo a capire cosa è successo e quindi ad accettare la perdita della persona cara, assieme al dolore che questo comporta. Potrebbe essere funzionale coinvolgerli nel rito dell’ultimo saluto magari con un disegno o un fiore. In generale sarebbe opportuno permettere loro di stare con la famiglia e con le persone che gli vogliono bene anziché allontanarli pensando di tenerli fuori dal dolore in un momento in cui invece hanno bisogno di sentire di essere parte della famiglia.

A cura di Dalila Mapelli Psicologa clinica e psicoterapeuta dell’infanzia e dell’adolescenza e Lisa Simonini  Psicologa Clinica e Psicoterapeuta Sistemico Relazionale

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