Il parto rappresenta per la donna una delle esperienze più intense della vita e un passaggio ricchissimo di significati. Ogni nascita coinvolge la persona intera a tutti i livelli (fisico, emotivo, psichico, simbolico) comportando un successivo riadattamento globale del quotidiano in tutte le sue sfere (necessità, abitudini, relazioni, socialità, visione di sè, ruoli). Si dice che tra tutti gli sforzi e fatiche presenti nella vita, quella del parto sia la più desiderabile. Ed in effetti la nascita è un naturale processo perfetto, capace di far superare e dimenticare ogni fatica facendo innamorare ogni mamma del proprio bambino. Ma perchè tutto proceda secondo il meraviglioso disegno della natura, è necessario preparare il terreno. E’ importante cioè, ri-creare quelle condizioni naturali perchè tutto si svolga nella modalità più spontanea possibile, secondo un sentire profondo nella futura mamma e in tutti coloro che la circondano. La tendenza della vita contemporanea ci porta invece lontano dal sentire per proiettarci nel fare e nel programmare, inibendo spesso l’espressione delle risorse naturali e del potenziale presenti in ogni donna e in ogni parto. Proviamo dunque a scorrere insieme le tappe prepatatorie verso un parto positivo.
LE PAROLE CHIAVE DI UN PARTO POSITIVO
Un parto positivo è:
Consapevole: coscienza dell’importanza del momento come trasformazione simbolica dalla donna alla madre, passaggio non scontato perchè emotivo e non solamente biologico.
Informato: conoscenza del processo del parto e delle sue fasi, per prepararsi a ciò che accadrà mettendosi anche a conoscenza dei diritti della madre in ospedale.
Attivo: la madre rimane protagonista attiva e/o coinvolta propositivamente in tutti i momenti del parto, anche nel cesareo.
Gentile: il parto e le procedure attorno ad esso sono “umanizzate” ossia a misura di mamma, non solo a misura di paziente, e accolgono l’ipotesi di diventare “su misura” di persona in un mondo ideale verso cui non smettere di tendere.
Unificante: favorisce la formazione della diade madre-bambino, mantiene quanto più possibile la coscienza attiva della madre verso il proprio corpo, previene la violenza ostetrica.
Sostenuto: favorisce la presenza della rete e la mediazione positiva dell’ambiente (famigliari, operatori, ambiente accogliente).
Compartecipato: mette la famiglia al centro, facendola partecipare non appena possibile alla nascita e promuove la condivisione con il partner evitandone l’esclusione (sostegno reciproco nella coppia).
Rielaborato: armonizzato nel superamento del dolore corporeo e della memoria dei vari momenti faticosi del parto, grazie all’innamoramento del bambino e al sostegno della rete.
Pro sviluppo dell’attaccamento: favorisce la creazione di una dimensione materna in cui vivere ad alto contatto corporeo con il bambino, per dare seguito al naturale attaccamento chimico post parto (ormoni del bonding) così da trasformarsi in attaccamento emotivo, anche nel cesareo (dall’attaccamento “culturale” per innescare quello emotivo e infine quello chimico prima inibito dall’anestesia).
CONSAPEVOLEZZA DEL PASSAGGIO
La ricchezza simbolica racchiusa nell’evento del parto, non è affatto scontata. Spesso infatti si tende a sottovalutare il valore rappresentativo di questo momento cruciale a cavallo tra vita e morte, sia fisicamente che psichicamente. Il parto porta a superare ogni limite e confine corporeo ed emotivo: nel dolore, nella dilatazione estrema, nell’affidamento agli operatori. A questa esperienza così estrema si lega il detto “ad ogni parto muore una donna e nasce una madre”, poichè inconsciamente è precisamente ciò che avviene durante questo momento. La formazione dell’attaccamento aiuterà a ricompattare i pezzi, ricostruendo nella neo-mamma un nuovo sé più grande, nel quale essere ‘donna e madre’ insieme.
SUPERAMENTO DELLE PAURE
Le grandi paure legate al parto quali la sofferenza fisica e l’ansia di non avere certezza di cosa succederà, sono comprensibili in ogni futura mamma. A queste paure naturali legate al momento di fatica non privo di sofferenza, si aggiungono spesso quelle legate all’ambiente ospedaliero che innalzano irrimediabilmente la soglia di allerta della donna. La separazione dal bambino in un possibile eccesso di medicalizzazione, il timore di non essere trattati bene, di essere costrette a scelte contro la propria volontà o senza essere interpellate (violenza ostetrica). Per questo è molto importante informarsi per fare una scelta consapevole della struttura presso cui partorire, per capirne l’approccio e le procedure. Fondamentale è sapere se sono concessi il rooming-in, la presenza del partner, se e come è favorito l’allattamento al seno e infine raccogliere informazioni sulla neonatologia (nido, patologia neonatale e presenza dei genitori, cangaroo therapy).
DIALOGO TRA ASPETTATIVE, DESIDERI E REALTA’
Lasciar andare è un’altra parola d’ordine legata al percorso di consapevolezza verso il parto. I modelli sociali e culturali ci inducono ad immaginare il parto perfetto, privo di imprevisti. Ma spesso anche il vissuto personale, la propria storia, possono portare a desiderare o a idealizzare il parto per imitazione o contrasto ad un vissuto famigliare pregresso. Invero la verità è che non esiste il parto perfetto, ma che ogni parto è perfetto così com’è, quando è l’unico parto possibile in quel momento. Ed è così, con questa unica sicurezza che è possibile affrontare ciò che verrà anche nell’imprevisto, minimizzando frustrazione e sensi di colpa. In questo processo, una volta conclusa la fase di scelta, è fondamentale cessare di fare confronti e concentrarsi solo su di sè per rafforzarsi interiormente e mettersi in cammino, vigili ma più possibile serene.
PROTEGGERE LA NASCITA COME BOLLA
Prepararsi alla nascita significa anche preparare e prendersi cura di nuova dimensione: la bolla materna. Uno spazio da proteggere e difendere per preservare l’intimità unica tra madre e bambino. Uno spazio non necessariamente fisico, ma soprattutto emotivo e di tempo in cui poter vivere liberamente la relazione materna, oltre gli schemi e i modelli, nell’assoluta semplicità. Una dimensione del tutto personale, che se pensata e immaginata già dalla gravidanza, può nutrire e sostenere la madre anche nei momenti difficili.
ACCOGLIENZA E CONDIVISIONE
Un valido aiuto in sostegno della bolla è sicuramente un sostegno famigliare o di rete, purchè sia discreto e disponibile a sgravare la neomamma dei pesi (commissioni e incombenze quotidiane, ascolto e comprensione) e attento a colmare il vuoto di solitudine che spesso si crea tra le mura domestiche nei primi mesi dal parto, in contrasto con il calore della famiglia allargata in cui anticamente le donne partorivano e solevano crescere il neonato.
APPROCCIO MULTIDISCIPLINARE VERSO UN PARTO POSITIVO
Camminare verso il parto positivo è possibile mettendo in campo tutte le risorse della futura mamma verso la crescita di una consapevolezza a tutto tondo. Questa crescita si può realizzare più facilmente attivando una attenta ricerca personale (in gergo ‘seaking’) di validi riferimenti di sostegno alla gravidanza verso la maternità, secondo un approccio globale multidisciplinare e multilivello quale quello che offre il nostro Centro Il Melograno:
Corso pre-parto di coppia
S.O.S. Mamma
Consulenza psicologica
Consulenza ostetrica
Consulenza ginecologica
Osteopatia in gravidanza
Babywearing
Yoga in gravidanza
Pilates in gravidanza
Meditazione, shatsu
E’ possibile essere seguite e accompagnate dal momento in cui si scopre che il test di gravidanza è positivo , fino al momento della nascita. Diverse figure di riferimento appartenenti ad un’unica equipe collaborano in rete, tenendo a mente i bisogni unici e specifici della persona.
Per maggiori informazioni sui nostri servizi:
http://www.centroilmelograno.it/servizi/nascita-e-dintorni/
a cura di Elena De Donato
Filosofia indir. psicopedagogico, Yoga 0-90, High Sensitivity e Trauma Informed Yoga
BIBLIOGRAFIA
. Cecilia Antolini Brenna e Silvia Dalvit Ménabé – I miei quattro trimestri: esercizi di positività, e punti di neuroscienze & hypnobirthing – Bonomi Editore
·https://ilpartopositivo.com/author/ilpartopositivo
Cecilia Gioia – https://www.bambinonaturale.it/2013/05/parto-cesareo-solitudine-madre
·https://elenadedonato.com/post/yoga-nel-parto-cesareo-la-luce-della-nascita-nella-ripresa-del-corpo
·https://elenadedonato.com/post/yoga-per-migliorare-l-esperienza-del-parto-cesareo
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