L’IMPORTANZA DEL GIOCO IN PSICOTERAPIA

Se pensiamo al gioco, quasi certamente ci verrà in mente un bambino.

L’attività ludica, infatti, è una forma di espressione privilegiata con cui il bambino si rapporta a se stesso e al mondo. Attraverso il gioco il bambino può esplorare la realtà, manipolarla e ricombinarla. È nel giocare che sperimenta attivamente la possibilità di intervenire su ciò che lo circonda, con creatività e libertà, in un’attività che lo gratifica e al tempo stesso lo aiuta ad acquisire consapevolezza di sè.

Il gioco diventa per il bambino uno strumento per sviluppare le proprie capacità cognitive, entrare in relazione con i pari ed elaborare quindi un’identità personale e sociale.

Dai giochi che un bambino fa inoltre possiamo farci un’idea di come egli vede e interpreta il mondo: quali esperienze vorrebbe vivere, che cosa lo intimorisce, che cosa lo soddisfa e così via.

Spesso i genitori che portano i bambini in psicoterapia si interrogano su ciò che avviene in seduta e si chiedono come giocando un bambino possa affrontare le sue fatiche ed è proprio per questi motivi che il gioco costituisce uno degli strumenti di elezione. Infatti, il bambino attraverso il gioco comunica ciò che non può o non riesce ad esprimere a parole, mostrando il suo mondo psichico e relazionale. Anche la non capacità di giocare di un bambino è un fattore molto indicativo del suo stato psichico ed emotivo.

Il terapeuta che osserva giocare un bambino acquisisce informazioni essenziali sul suo livello di sviluppo mentale, sulle sue competenze ma soprattutto sulla sua vita affettiva ed emotiva, sulla sua capacità di gestire le emozioni, sulle fantasie e angosce che abitano il suo mondo interiore e su come vive le relazioni nel suo ambiente quotidiano.

Attraverso il gioco il bambino ha la possibilità di mettere in scena situazioni in cui può assumere diversi ruoli e sentirsi libero di sperimentarli perché il gioco è privo di conseguenze nella vita reale. La messa in scena può dunque essere legata a situazioni reali che il bambino vive in quel momento o che ha vissuto, ma anche a personaggi inventati e fantastici.

Il ruolo del terapeuta è proprio quello di osservare e comprendere il gioco del bambino e giocando insieme a lui facilitarlo nel tentativo di dare un significato a fantasie ed emozioni difficilmente esprimibili a parole.

 

“È nel giocare e soltanto mentre gioca che l’individuo, bambino o adulto, è in grado di essere creativo e di fare uso dell’intera personalità, ed è solo nell’essere creativo che l’individuo scopre il sé.“  (D. W. Winnicott)

Dott.sa Dalila Mapelli

Psicologa clinica e psicoterapeuta dell’infanzia e dell’adolescenza
email: etaevolutiva@centroilmelograno.it

Post comment

Your email address will not be published. Required fields are marked *

© 2018 Centro Il Melograno A.P.S. - Psicologia e Servizi alla Persona - C.F. 94060860155