LIBERI DI ESSERE, LIBERI DI AMARE

Cosa definisce la nostra identità sessuale? Le sue componenti sono il sesso biologico, l’identità di genere, il ruolo di genere e l’orientamento sessuale.

Il sesso biologico si riferisce alle caratteristiche biologiche e anatomiche del maschio e della femmina, il corredo cromosomico e la forma degli organi riproduttivi.

L’identità di genere è il nostro sentirci femmina o maschio che si costruisce con l’esperienza personale e collettiva e che rende le persone capaci di relazionarsi con gli altri.

Il ruolo di genere è l’insieme degli atteggiamenti che adottiamo tenendo conto di quello che nella nostra cultura è definito “maschile” o “femminile”.

L’orientamento sessuale è definito dalla preferenza affettiva, romantica e sessuale nei confronti di un altro che può essere del nostro stesso sesso o del sesso opposto.

Quando ragazzi e ragazze iniziano a costruire la loro identità sessuale, possono alternare momenti in cui provano attrazione per un sesso o per l’altro senza che questo significhi essere eterosessuali o omosessuali. L’orientamento sessuale si definisce alla fine del processo di crescita e può anche cambiare nel corso della vita.

L ’identità sessuale è una delle componenti della nostra identità personale. Ogni persona ha la sua identità sessuale che definisce il come vive il proprio essere maschio o femmina e caratterizza le modalità con cui ci si rapporta agli altri maschi e alle altre femmine. Si può essere attratti da persone del sesso opposto, dello stesso sesso o da entrambi. 

La realtà delle relazioni umane dimostra che il rapporto tra corpo e genere è complesso: ciascuno ha una propria identità sessuale e le caratteristiche biologiche non necessariamente corrispondono ad un determinato orientamento sessuale o alla volontà di mettere in pratica i comportamenti attribuiti dalla società ad un genere o ad un altro. Fino a quando ha predominato l’idea che l’unica forma di sessualità fosse l’eterosessualità le persone omosessuali evitavano di mostrare in pubblico i propri sentimenti, parlare apertamente e comportarsi in modo spontaneo sentendosi in forte disagio.  

Secondo i più recenti dati ISTAT  l’86% dei giovani italiani desidera pari diritti per ogni tipo di orientamento sessuale. Nonostante questo l’Italia si colloca tra i paesi con il più alto tasso di discriminazione in Europa in termini di politiche e diritti LGB (Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender).

Avere un atteggiamento negativo nei confronti delle persone omosessuali o bisessuali  con reazioni emotive di fastidio, agitazione, disgusto, rabbia e avversione è definito omofobia (=paura dello stesso). L’omofobia si può esprimere in vari modi, con comportamenti offensivi, con minacce o danneggiamento degli oggetti che appartengono  ma anche con comportamenti apparentemente protettivi nei confronti delle persone omosessuali ma che nascono l’idea che, tra le due , l’eterosessualità sia la condizione migliore. Esplicite motivazioni omofobe sono spesso alla base di gravi episodi di bullismo, violenza e mobbing nei confronti delle persone LGBT. Essere ostacolati nell’essere se stessi può essere causa di diversi disturbi o condotte disfunzionali che vanno dalla bassa autostima, alle difficoltà relazionali all’abuso di sostanze e comportamenti autolesivi. Non poter esprimere liberamente i propri sentimenti e doverli rifuggire vincola l’amore per se stessi.

Come poter fronteggiare l’omofobia? Abbandonando gli stereotipi, iniziando ad aprirsi alla realtà dell’altro così come alla nostra per divenire consapevoli che la complessità di ogni essere umano non è definibile con una etichetta.

L’individuo ha sempre dovuto lottare per non essere sopraffatto dalla tribù. Se lo provate, sarete spesso soli, ed a volte spaventati. Ma nessun prezzo è troppo alto da pagare per il privilegio di essere se stessi.”

                                                                                                                           Friedrich Nietzsche

A cura di Rosaria Ljuba Lucariello, psicologa e formatrice

Per informazioni scrivere a psicologia@centroilmelograno.it

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