Il puerperio e le modificazioni corporee

Il puerperio è il periodo di circa 6 settimane che inizia subito dopo il parto e termina con il ritorno dell’apparato genitale alle condizioni pregravidiche. E’ un periodo caratterizzato da importanti cambiamenti fisici, da forti emozioni, dalla necessita’ di un rapido adattamento alla nuova realtà e da nuove responsabilità ed è caratterizzato anche dalla comparsa delle lochiazioni, ovvero da perdite di sangue che dureranno circa 3-4 settimane. All’inizio sono abbondanti e dal colore rosso vivo, ma dopo la prima settimana sono meno frequenti, piu’ fluide e assumono un colore rosato. La durata delle perdite si riduce nelle donne che allattano al seno, grazie all’azione dell’ormone ossitocina. Ci sono anche altri disturbi fisici che possono interessare la neo-mamma, come i morsi uterini (contrazioni dell’utero durante l’allattamento), l’indebolimento dei muscoli della parete addominale e la difficolta’ a svuotare completamente la vescica urinaria.

Momento fondamentale e’ l’allattamento al seno.

Allattare e’ un gesto d’amore. È il modo più naturale per continuare quel rapporto speciale e unico che si è creato tra mamma e bambino, durante la gravidanza. È un momento ricco di emozioni, che crea un legame unico tra mamma e bambino. Il latte materno è in grado di favorire un corretto sviluppo del bambino e proteggerlo da molte malattie.

Durante il puerperio si possono verificare anche disturbi della sfera psichica e del tono dell’umore. Accanto alla gioia che in alcuni momenti diventa euforia per la bellezza della maternità, possono comparire anche ansia per i naturali timori che accompagnano l’esperienza di neo-mamma, senso di inadeguatezza e di percezione negativa del proprio corpo. Tutto ciò in alcuni casi determina la comparsa di una sindrome depressiva, spesso slatentizzata anche dalla mancanza di sonno e dallo stress.

La ripresa dell’attività sessuale dopo la nascita di un bimbo è una questione delicata. La comparsa della mestruazione dopo il parto (capoparto) avviene tra la quarta e l’ottava settimana dopo il parto ma puo’ anche tardare diversi mesi.

La ripresa dell’attività ovulatoria è imprevedibile e non dà alcun segnale: il capoparto si verifica dopo la prima ovulazione, quando la donna è già fertile da un ciclo. Se non si desidera una nuova gravidanza in tempi brevi è importante, allora, fare uso di un contraccettivo fin dal primo rapporto.

Alla ripresa, i cicli possono presentare delle irregolarità transitorie. Queste irregolarità sono dovute ad un equilibrio ormonale non ancora ottimale. Inoltre, le caratteristiche del ciclo, possono mutare in modo definitivo dopo una gravidanza: la sua durata può risultare maggiore o minore, il sanguinamento essere più o meno abbondante di prima.

La contraccezione per la mamma che allatta si basa fondamentalmente sui metodi di barriera.

Per quanto riguarda la contraccezione ormonale, si puo’ utilizzare la pillola a base di solo progestinico che ha il vantaggio di non aumentare il rischio di trombosi e di non influire sulla lattazione. L’associazione estro-progestinica, sotto qualunque forma (COC o combined oral contraceptive, cerotto, anello) non può essere utilizzata con sicurezza in mamme che allattano.

Se non si desidera una nuova gravidanza nell’immediato, possono essere utilizzati anche l’impianto sottocutaneo (a rilascio di solo progestinico) o i sistemi intra-uterini (bisogna pero’ attendere almeno 6 mesi per l’inserimento).

A cura di Claudia Bonardi, medico chiururgo specializzato in Ostetricia & Ginecologia

Claudia vi aspetta per parlare di questo argomento allo SPAZIO MAMMA  di Settembre!

 

 

 

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