GiocayogaCare©️: l’esperienza che nutre la crescita Yoga e bisogni speciali

GiocayogaCare©️: l’esperienza che nutre la crescita

Yoga e bisogni speciali – Dal Convegno Nazionale AIYB Yoga 2021 – “Chayta, Vriksha: semina, cresci, fiorisci, matura” intervento di Elena De Donato

“Dimmi e dimenticherò. Mostrami e forse ricorderò. Coinvolgimi e comprenderò.”

cit. Confucio

La prima volta che ho letto queste parole di Confucio, erano incise sulla targa del pianoforte a coda sul quale si distendevano a musicoterapia i bimbi del progetto Intervento Precoce dell’Unione Ciechi di Brescia. Vicino alla targa un biglietto dedicava il pianoforte ad una bimba appena scomparsa, per ricordare per sempre la “sua musica”. Mi emozionai profondamente per Maira che conoscevo e per quelle parole che sembravano definire il mio sentire ogni volta che vedevo la mia Melissa illuminarsi durante le terapie. Quello è stato il momento in cui ho sentito che il nostro cammino non era un percorso sfortunato e solitario, ma ricalcava a piccoli passi quello dell’umanità nello sguardo di una saggezza millenaria che seppur nascosta, è il seme di ogni crescita.

Questo semplice paradigma di Confucio, ci riporta all’essenza di ogni apprendimento: L’ESPERIENZA. In particolare sappiamo che solo in presenza di un’esperienza IMMERSIVA E POSITIVA l’essere umano è in grado di imparare davvero e fare profondamente suo il nuovo, tanto più quando sono presenti bisogni speciali. Lo yoga in quanto DISCIPLINA MULTICANALE, permette di compensare i limiti convenzionali trasformando ogni insegnamento in una ESPERIENZA PERSONALE.

 

LA METAFORA YOGA BISOGNI SPECIALI

“Io sono come un albero…”

La metafora della crescita associata alla figura dell’albero è stata da sempre per me particolarmente evocativa, simbolo di ogni cammino evolutivo ancora più quando si parla di bisogni speciali. L’albero come TRAMITE TRA TERRA E CIELO, crescita che parte dalla solidità della base per elevarsi fino ad ergersi in volo senza mai perdere il contatto con le radici e il nutrimento della terra; un volo libero, alto, che non si perde né si disperde ma rimane in contatto con la realtà, ancorato agli elementi fondamentali di ogni evoluzione:

  • LE RADICI, I PILASTRI DELLA CRESCITA: i fondamenti pedagogici e teorici dello yoga bisogni speciali (anatomia e fisiologia, psicologia, pedagogia, pratica yoga, progettazione);
  • LA LINFA, NUTRIMENTO: lo yoga e tutto ciò che passa nell’esperienza yogica;
  • IL TRONCO, COSTRUZIONE: il cammino dello yoga che offre precisi punti di riferimento che impediscono di perdere l’orientamento;
  • I RAMI, LA SPECIFICITA’: in presenza di bisogni speciali è quanto mai necessario rispondere con precisione e puntualità alle specifiche esigenze di ogni bambino e di ogni patologia;
  • LA CHIOMA, L’ENERGIA: una chioma rigogliosa è il segno dell’energia che si libera attraverso la pratica yoga bisogni speciali;
  • I FIORI, LA LUCE INTERIORE: la bellezza e perfezione interiore che emerge con lo yoga da ogni individuo;
  • I FRUTTI, L’EVOLUZIONE: la vera e propria crescita che si attiva, viene stimolata e potenziata con lo yoga bisogni speciali.

Viaggiamo dunque insieme nel cammino dello yoga bisogni speciali che si sviluppa a partire dalla metafora dell’albero.

 

IL FONDAMENTO NEL RADICAMENTO

“Come un albero che affonda le radici nella terra…” cit. Luigi Gaudio

Radicare il cammino dello yoga partendo dalla terra, significa innanzitutto lavorare per il consolidamento delle basi della crescita:

  • la conoscenza di sé attraverso corpo, emozioni, coscienza;
  • la relazione con l’altro;
  • costruire il senso di realtà, scoprire e sentire il proprio posto nel mondo.

Questi fondamenti poggiano nel TERRENO FERTILE della relazione quando c’è ascolto, connessione, coerenza, solidità e integrità. Il terreno fertile di ogni crescita quindi siamo NOI insegnanti di yoga che ci relazioniamo con i bisogni speciali. E cosa vogliamo far crescere insieme allo yoga? Non solo competenze e cervello, ma soprattutto vogliamo aprire e far crescere lo SPAZIO DEL CUORE, poiché “Per insegnare bisogna emozionare“, diceva Maria Montessori ed è solo scoprendo il senso della crescita all’interno della propria narrazione personale e della propria storia, che può esserci apprendimento. Attraverso lo yoga quindi cerchiamo di lavorare partendo dalla cura, per arrivare alla crescita nel coinvolgimento e nell’emozione del GIOCO COME DIMENSIONE. Consideriamo il gioco non solo quindi una serie di tecniche ludiche, ma una vera e propria dimensione dello STARE INSIEME. In questo stare insieme nello spazio del cuore REALIZZIAMO UN INCONTRO, inteso come scoperta e scambio con il bambino.

 

IL TERRENO DELL’INCONTRO

“Non si vede bene che col cuore, l’essenziale è invisibile agli occhi.” cit. Antoine De Saint Euxpéry

Costruire lo spazio per realizzare l’incontro, significa ancora una volta partire dallo spazio del cuore per METTERSI IN MOVIMENTO VERO L’ALTRO, tendere la mano e mettersi dal suo punto di vista. Questo presuppone il CORAGGIO DI CAMBIARE STRADA, di andare oltre le convenzioni, controcorrente ingegnandosi a cercare alternative e avere sempre un piano B di riserva.

 

“Come un pesce che risale a nuoto fino alla sorgente, va a scoprire dove nasce e si diffonde la sua vita…” cit. Luigi Gaudio

Cambiare punto di vista significa risalire alla fonte, staccarsi dall’evidenza per ricercare l’essenza; significa mettersi in gioco per scoprire il bambino e le sue risorse nascoste. Questo presuppone avere il coraggio di CAMBIARE PUNTO DI VISTA per aprire lo sguardo, andando oltre noi stessi e uscire dalla nostra zona comfort. Andare oltre, significa ESERCITARE SVARIATE ARTI:

  • CALIBRARE gli stimoli per proteggere dal sovraccarico oppure dalla sotto-stimolazione;
  • CONTENERE le emozioni attraverso il “Holding” affettivo e dando riconoscimento alle emozioni esplosive;
  • REGOLARE LE EMOZIONI tornando al corpo, per riequilibrarlo cambiando lo stato di coscienza tramite il respiro: perché non esistono emozioni senza corpo;
  • ESSERE GENTILI facendo della gentilezza un continuo elogio, che apra all’ascolto e al rispetto dell’altro.

 

NUTRIRE LA CRESCITA

“Come l’erba che germoglia, cresce senza far rumore…” cit. Luigi Gaudio

La crescita in presenza di bisogni speciali spesso è silenziosa, a volte nascosta. Lo yoga nutre a piccoli passi, con gradualità, lentezza ma continuità. Piccoli passi ognuno dei quali contiene un mondo dentro di sé: il mondo dentro ad ogni atomo di miglioramento. Nutrire la crescita significa:

  • SCOPRIRE il bambino, stimolandolo per far emergere, sostenere e accompagnare l’espressione delle sue risorse nascoste;
  • ACCENDERE l’energia del bambino, per scoprirla e sostenerla;
  • ESSERE INSIEME AL BAMBINO muovendosi con lui in sincronia, sintonia e connessione;
  • NUTRIRE CON LO YOGA, non solo nelle competenze, nelle asana o nel raggiungimento del Samadhi, ma stimolando le risorse residue e sviluppando benessere, gioia e autostima.

RESPIRARE YOGA: SEMI, GERMOGLI, FIORI E FRUTTI

Respirare lo yoga bisogni speciali significa essere nello yoga già semplicemente con la connessione, con l’attenzione e la concentrazione che sono I SEMI DELLO YOGA. Già agganciare e stare nella dimensione del bambino, quando le sue difficoltà non consentono di andare oltre, è yoga e porta i suoi benefici. Per questo la pratica può avvalersi di svariati supporti che possano andare incontro alle esigenze del bambino: dalle vibrazioni strumentali degli strumenti tibetani, alle percussioni, all’uso di cuscini, fasce, musica e quant’altro possa servire per entrare nella dimensione del bambino. La pratica yoga bisogni speciali, quindi, è una pratica che può partire dalla connessione del corpo e arrivare o meno alle asana, passando dall’ascolto del respiro fino alle asana stesse ove possibile.

 

I RAMI YOGA BISOGNI SPECIALI

Lo yoga bisogni speciali, proposto dal metodo GiocayogaCare©️ si può declinare secondo le esigenze specifiche di ogni ramo della diversità:

  • DVA – BES 1° fascia: alla fascia di Bisogni Evolutivi Speciali che comprende la disabilità, dalle sindromi, alle paralisi celebrali infantili, alle celebrolesioni, etc…;
  • DEFICIT SENSORIALI: alle patologie legate alla privazione sensoriale visiva e/o uditiva parziale o completa;
  • DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO
  • DSA – BES 2° fascia: Disturbi Specifici dell’Apprendimento come la disprassia, la dislessia, l’ADHD (iperattività con deficit di attenzione)
  • BES 3° fascia: svantaggio economico culturale, cui non di rado si accompagna disagio emotivo tra cui anche il mutismo selettivo
  • NEURODIVERSITA’ PLUS: Sindrome di Asperger (autismo ad alto funzionamento), plusdotazione e APC (Alto Potenziale Cognitivo), Alta Sensibilità, il Multipotenziale.

Infine lo yoga bisogni speciali è applicabile allo YOGA INCLUSIVO A SCUOLA e presso strutture educative e riabilitative (CSE, CDD, associazioni, centri, soggiorni).

 

a cura di Elena De Donato

Filosofia, Psicopedagogia, Insegnante e formatrice Yoga Università degli studi di Milano, Yoga Ratna metodo Gabriella Cella, Yoga Gravidanza e post partum metodo Yoga in fascia®️, Yoga for the Special Child©️, GiocaYoga®️, Somatic Competence®️Yoga Teacher, Docente unica Master Giocayoga®️Care bambini speciali AIYB, Docente unica ‘Nascita speciale: yoga cesareo, presentazione podalica, prematurità per la Specializzazione post Formazione Yoga in fascia®️

 

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