Per la nostra rubrica “Le domande dei bambini – #CHIEDI al MELO” abbiamo scelto una delle domande che più mette in difficoltà i genitori “Mamma, Papà, ma perché quel bambino ha quell’aspetto strano?”
Quante volte, infatti, vi è capitato che il vostro bambino, alla vista di una persona con disabilità, vi abbia posto delle domande in merito, e quante volte vi siete trovati in difficoltà nel rispondere volendo utilizzare le parole giuste per infondere nel vostro bambino una visione positiva ed inclusiva della disabilità.
Oggi siamo qui per darvi dei consigli su come trattare questo argomento affinchè tutti i bambini possano comprendere appieno il significato del concetto di disabilità.
Sin dai primi anni di vita, quando il bambino inizia ad interagire con altre persone al di fuori del proprio nucleo familiare, scopre delle nuove realtà, tra le quali vi è la diversità. Il termine diversità è un termine molto ampio, con mille sfaccettature, una di queste è proprio la disabilità.
Ma quando trattare questo tema? Innanzitutto, bisogna specificare che la disabilità non deve essere un argomento tabù all’interno della famiglia, non bisogna tenere i bambini all’oscuro, non bisogna vergognarsi di parlarne: la disabilità è una realtà presente in tutti i contesti di vita dei bambini, dalla scuola, al parchetto, anche alla famiglia in alcuni casi, per questo motivo è importante che i bambini, sin da piccoli, possano essere informati a riguardo.
Ma come trattare questo tema? Trattando questo tema sin dalla giovane età è importante usare un linguaggio semplice e chiaro che possa far comprendere appieno al bambino il concetto di disabilità e le mille sfaccettature che esso si porta dietro. Uno strumento utile per poterlo fare può essere per esempio la favola, esistono infatti in commercio molti libri riguardanti la disabilità che hanno lo scopo di presentare questo tema ai più piccoli utilizzando linguaggio semplice ed illustrazioni efficaci. A questo proposito ecco qui una lista di libri per bambini su questo tema che a mio avviso possono essere molto utili per questo scopo:
Questi sono solo alcuni esempi di libri riguardanti la disabilità, ma la letteratura, su questo tema, è molto ricca, sia per i grandi che per i piccini.
Inoltre, al giorno d’oggi, uno degli strumenti più efficaci per divulgare argomenti importanti sono i social; a questo proposito sono tanti i profili che hanno come obiettivo quello di mostrare la realtà della disabilità, al fine di poterne dare una visione più inclusiva. Potrebbe essere utile quindi mostrare questi profili ai più piccoli, che, essendo nati in epoca digitale, conoscono e comprendono facilmente il linguaggio social. A tal proposito, alcuni profili Instagram che mi sento di consigliare, sono:
E molti altri!
Ma se il mio bambino non è pronto ad affrontare questo discorso? Molto spesso noi adulti tendiamo a proteggere i bambini da quello che è la diversità, la disabilità, ma proteggere da cosa? La disabilità è una realtà diffusa che può insegnare molto ai bambini, può aiutarli a comprendere la diversità e ad avere una visione più inclusiva della vita.
Spesso siamo noi adulti a preoccuparci troppo quando invece i bambini non si fanno alcun tipo di problema, ecco quindi che uno dei buoni propositi che possiamo porci per il nuovo anno è quello di vedere il mondo con gli occhi dei bambini in ambito di disabilità (ma più in generale in molti aspetti della vita).
A questo proposito, qualche anno fa era diventato virale un video di Noèmi, associazione francese impegnata nell’assistenza alle persone con disabilità, che ha voluto mostrare la visione dei bambini riguardo alla disabilità attraverso un semplice esperimento: i bambini venivano filmati insieme ai loro genitori in un gioco in cui bisogna imitare le buffe facce fatte da altre persone. Sia i genitori che i bambini si divertono ad emulare queste particolari e buffe facce fino a quando a creare una di queste è una ragazza con disabilità; il bambino, che con i suoi occhi non dà troppo peso alla differenza tra quella ragazza e le persone viste in precedenza, continua ad imitare senza problema, i genitori restano invece indecisi sul da farsi tanto da decidere di non imitare la smorfia. Cosa spinge i genitori a non copiare la smorfia? Forse una forma di rispetto verso una persona disabile. Cosa spinge i bambini invece a copiarla? La voglia di portare avanti quel gioco tanto divertente, non notando la differenza tra persona disabile e non ma trattandole, come giusto che sia, in eguale modo.
(qui di seguito, link di riferimento al video: https://www.youtube.com/watch?v=6lyO_kaD5HM)
Arrivati alla conclusione di questo articolo speriamo di esservi stati utili nel consigliarvi alcuni strumenti adatti alla trattazione di un argomento tanto delicato quanto importante qual è la disabilità già in tenera età.
Far comprendere ai propri figli il concetto di disabilità non appena ci si entra in contatto o addirittura ancor prima di averla conosciuta permette al bambino di guardarla con occhi diversi, di avere una visione inclusiva, positiva, e questo è il più grande regalo che possiamo fare ai nostri bambini.
Articolo a cura di: Anna Mastrolilli, terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva
SITOGRAFIA
https://www.nostrofiglio.it/bambino/psicologia/come-spiegare-disabilita-bambini
https://disabiliabili.blog/articolo/8271-la-disabilita-vista-con-gli-occhi-dei-bambini
https://www.youtube.com/watch?v=6lyO_kaD5HM
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