YOGA per migliorare l’esperienza del parto Cesareo

Lo yoga può aiutare a prepararsi e a rielaborare l’esperienza del parto medicalizzato oltre l’atteso e del cesareo, aiutando la futura o neo mamma ad aprirsi senza cristallizzare negativamente paure, aspettative e vissuto ospedaliero.

QUANDO L’INASPETTATO ENTRA NELLA NASCITA

Nell’immaginario di ogni mamma c’è un parto naturale, in una visione delle esperienze veicolate dai racconti delle donne importanti della propria cerchia, come la madre, le nonne, le zie oppure come le amiche, la o le sorelle o ancora proveniente da ciò che racconta la filmografia e dalla narrazione letteraria; una visione spesso rafforzata anche dalla tendenza a considerare in maniera quasi esclusiva il parto naturale durante i corsi pre-parto in ospedale. La futura madre, quindi, si concentra più sulla preparazione al dolore del parto naturale che è generalmente l’elemento di maggiore preoccupazione per ogni donna in attesa, insieme alla paura di non riuscire a sopportare la sofferenza e di non essere in grado di collaborare attivamente con il proprio corpo al momento del parto. Inconsciamente il parto è quanto di più vicino ad un’esperienza di rottura di ogni limite fisico-corporeo e percettivo che la donna possa sperimentare nella sua vita, per questo la sua narrazione può aiutare a prepararsi ad esso emotivamente.

Ma cosa succede QUANDO L’ESPERIENZA REALE ESCE DA QUESTA NARRAZIONE? Quando ciò che avviene supera l’immaginario della donna, rompendo con ogni aspettativa e ideale rispetto alla nascita? Paradossalmente, la tendenza attuale a naturalizzare il parto favorendo anche il parto a casa, contribuisce nella donna a rafforzare il senso di rottura dall’ordinario se invece capita che la nascita si apra a scenari imprevisti e vada oltre l’atteso. Sebbene in minoranza, i parti complessi rappresentano invece una realtà non trascurabile, della quale però si tende a non parlare. Così capita che le donne in gravidanza o le neo-mamme che incappano in questo cammino inatteso PROVINO UN SENSO DI SOLITUDINE, a volte di VERGOGNA, altre volte ancora un SENSO DI COLPA per non aver partorito in maniera naturale o minimamente medicalizzata. Non è raro che la donna senta un SENSO DI INADEGUATEZZA rispetto alle altre donne, che invece possono vantare racconti di coraggiosi parti completamente naturali, nella meraviglia di una nascita senza o quasi priva di complicazioni e che aderisce alle aspettative rafforzando un’immagine di maternità ideale.

CONSAPEVOLEZZA VERSO IL PARTO POSITIVO

Ma quando la realtà inizia a prospettarsi lontana dall’ideale, come è possibile prepararsi per affrontarla al meglio?

Innanzitutto serve COSTRUIRE LA CONSAPEVOLEZZA DI UN CAMMINO ALTERNATIVO, nella fiducia che tutto andrà bene anche se in modalità diverse dall’atteso. Serve quindi prepararsi a scoprire come FOCALIZZARSI SUI MOMENTI CHIAVE DELLA NASCITA indipendenti dalle modalità con le quali si realizzeranno:

  • la ripresa post-parto

  • l’allattamento

  • il legame con il bambino

  • il rientro a casa.

Questi sono i quattro elementi fondamentali sui quali concentrarsi in qualunque nascita, EVITANDO DI DISPERDERSI SUL CONTORNO che restituisce un’immagine accattivante, ma spesso ideale di questo importante evento e che non ne rappresenta il centro.

La madre che riesce a CONCENTRARE LE ENERGIE SU DI SE’ E SUL BAMBINO, riesce a superare meglio l’imprevisto, minimizzando le aspettative e RIELABORANDO MEGLIO lo scarto con l’ideale. Restare ancorati agli ELEMENTI ESSENZIALI DELLA NASCITA, quindi, possibilmente fin dalla gravidanza, rafforza e favorisce la lucidità della madre. Fondamentale è anche una preparazione al parto capace di ILLUSTRARE I PERCORSI ALTERNATIVI A QUELLI PIU’ ATTESI, in modo da aiutare la mamma ad immaginarsi con fiducia, anche in SCENARI DIFFERENTI, preparando anche la rete attorno a non scandalizzarsi ma al contrario a sostenere la neomamma qualunque sia il suo cammino. A questo fine è importante favorire la CONOSCENZA DEI VARI SCENARI E DI CIO’ CHE OGNUNO COMPORTA PER IL CORPO SENZA GIUDIZIO, permettendo così alla donna di vivere più serena e affrontare meglio l’imprevisto. Solo la conoscenza e la consapevolezza, possono preparare la donna ad affrontare il PARTO IN MANIERA POSITIVA, potenziando e utilizzando così le proprie risorse altrimenti impiegate a rimpiangere una nascita ideale.

YOGA IN GRAVIDANZA IN PREVISIONE DEL CESAREO

Il corpo rappresenta il primo gradino di conoscenza e di consapevolezza per la futura madre o neomamma. Quanto maggiore è la conoscenza di sé e l’allenamento all’ascolto, quanto migliore può essere il suo approccio al CESAREO PROGRAMMATO e ancor più A QUELLO D’URGENZA O AD ALTRE COMPLICAZIONI. L’allenamento all’ascolto del corpo favorisce l’accettazione di ciò che sta accadendo, senza appesantire la situazione con il giudizio e preparando soprattutto all’utilizzo della RESPIRAZIONE COME MEZZO PER MODIFICARE LO STATO EMOTIVO. Grazie ad una mappatura del corpo e all’acquisizione della capacità di MODIFICARE IL TIPO DI RESPIRAZIONE IN ATTO, è possibile CALMARE ANSIA E PAURA e persino MODIFICARE LA SOGLIA DEL DOLORE. Analogamente il respiro, mantiene la mente nel QUI E ORA impedendole di andare avanti con il pensiero e rimanere sulle capacità del proprio corpo di affrontare ciò che sta accadendo. LA MAPPATURA DEL CORPO che si acquisisce tramite l’ALLENAMENTO ALLA PROPRIOCEZIONE che avviene nello yoga, permette di riconoscere le tensioni interne favorendo la capacità di recuperare lo stato di rilassamento e risparmiare energie fisiche preziose per affrontare la situazione. Lo yoga in sostanza AGEVOLA LA GESTIONE DI SE’ attraverso un CAMMINO DI CONOSCENZA FISICO ED EMOTIVO. Ogni stato emotivo infatti corrisponde ad una configurazione fisica e metabolica del corpo e viceversa tutto ciò che coinvolge il corpo può scatenare reazioni emotive. Ecco perché è importante ALLENARE la madre alla CONSAPEVOLEZZA DI SE’, dai gradini più fisici fino a quelli più sottili legati alla respirazione e all’emozione, sviluppando RESILIENZA FISICA (CORPOREA E VISCERALE) e una capacità di IMMAGINARSI POSITIVAMENTE ANCHE IN UNO SCENARIO DIFFERENTE DALL’ATTESO.

YOGA PER LA DIADE NEL POST PARTO CESAREO

Superato il puerpuerio, è possibile anche in caso di parto cesareo praticare yoga per la mamma in MODALITA’ DOLCE con lo YOGA IN FASCIA®️ o marsupio (ergonomico possibilmente) per riprendere contatto con il proprio corpo e condividere un’esperienza insieme al proprio bambino. L’ALCHIMIA DELL’ALTO CONTATTO della mamma con il bambino in fascia, FAVORISCE L’ATTACCAMENTO e lo sviluppo della diade materno-infantile, SUPERANDO I DEFICIT ORMONALI LASCIATI AL PARTO CESAREO. La mancanza dell’ossitocina naturale prodotta al momento del parto naturale, infatti rende meno spontanea la formazione dell’attaccamento materno, ma lo yoga può favorire attraverso un CAMMINO CORPOREO E SIMBOLICO la formazione di un ATTACCAMENTO “CULTURALE” ALLA DIADE che favorisca anche quello fisico spontaneo che si crea tramite la produzione di OSSITOCINA NATURALE NEL CONTATTO PELLE A PELLE. In questo processo anche la produzione di prolattina tramite L’ALLATTAMENTO contribuisce a sigillare il legame di attaccamento e in caso di impedimento, ma in caso di impossibilità ad allattare lo yoga favorisce l’instauro del legame nella diade. Naturalmente il lavoro sul corpo con lo yoga in fascia®️ è molto soft e nel rispetto delle limitazioni del corpo cesarizzato o con i postumi del parto naturale e del bimbo in fascia; ma per quanto delicato, questo ogni movimento consente alla neomamma di recuperare la percezione del proprio corpo e di acquisire un’immagine di sé nella diade. Durante i movimenti dello yoga in fascia®️ il rapporto con il bambino è implicito nel portare, il piccolo si sintonizza con lei e la mamma ha le braccia libere per potersi muovere, camminare, cambiare posizione e praticare le un set predefinito di posizioni yoga studiate per il post parto.

Superato il terzo mese del bambino, la mamma può decidere se continuare con lo yoga in fascia®️ o passare allo YOGA MAMMA BEBE’, che non lavora più sull’alto contatto ma sull’interazione visiva mamma bambino e sul tocco materno. Da un primo momento di massaggio neonatale per riscaldare il bambino e la relazione, la mamma viene guidata dall’insegnante di yoga a mobilizzare il bimbo a terra tramite semplici e studiate posizioni per lo yoga neonatale che favoriscano l’apprendimento nel piccolo di NUOVI SCHEMI CORPOREI E PASSAGGI POSTURALI. Durante l’interazione, LA DIADE SI RAFFORZA beneficiando rispetto alle fatiche del post cesareo, la mamma prende fiducia nella sua capacità di relazionarsi con il neonato e prende coscienza delle risorse da sviluppare. La mamma acquisisce man mano dimestichezza nel contatto con il bambino e impara piccoli movimenti da utilizzare anche a casa durante il gioco per favorire lo sviluppo psicomotorio. L’interazione della diade, culmina delle POSIZIONI YOGA MAMMA E BAMBINO che propongono movimenti in coppia nella sperimentazione di POSTURE INEDITE DEL BAMBINO E PER LA MAMMA in un gioco di scambi che porta entrambi a percepirsi in una dimensione spaziale nuova. Infine se il bambino è tranquillo, la pratica termina con qualche posizione yoga della mamma sempre nel mantenimento del contatto visivo con il piccolo. La lezione viene sigillata da un RILSSAMENTO insieme, in uno spazio sicuro in cui la mamma possa lasciarsi completamente andare rimanendo a contatto con il piccolo.

YOGA IN RIPRESA DELLA MAMMA DOPO IL CESAREO

Superati i 12 mesi dal parto, la mamma può riprendere a praticare yoga per sé stessa in assenza dell bambino, senza mai smettere però di mantenere l’attenzione alla zone della cicatrice e quindi evitando le posizioni che:

  • sforzano gli addominali;

  • sollecitano la dilatazione della cicatrice.

Tipicamente, quindi, evitando tutte le ASANA CHE LAVORANO SUL PLESSO SOLARE e tutte le CHIUSURE DEL BUSTO IN AVANTI, sono invece concesse le chiusure laterali. Nel caso di un’esperienza TRAUMATICA legata al parto, è da evitare la divaricazione frontale delle gambe, mentre non ha controindicazione quella laterale. In ogni caso è fortemente e sempre raccomandato AVVERTIRE L’INSEGNANTE DI YOGA DELLA CESARIZZAZIONE, che se possibile, potrebbe invitare a riunire altre mamme nel post cesareo per svolgere un corso mirato per loro. In questo caso, è più facile focalizzare il corso sulla RIELABORAZIONE DELL’ESPERIENZA DEL PARTO attraverso un cammino che partendo dal corpo con delicatezza arrivi a coinvolgere la sfera emotiva.

Un augurio di buona nascita e buona pratica a tutte le mamme!

a cura di Elena De Donato, Insegnante e formatrice Yoga

Università degli studi di Milano, Yoga Ratna metodo Gabriella Cella, Yoga Gravidanza e post partum metodo Yoga in fascia®️, Yoga for the Special Child©️, GiocaYoga®️, Somatic Competence®️Yoga Teacher

BIBLIOGRAFIA

– I miei quattro trimestri: esercizi di positività, e punti di neuroscienze &hypnobirthing – Cecilia Antolini Brenna e Silvia Dalvit Ménabé – Bonomi Editore

– https://www.psicologidelbenessere.it/parto-cesareo-aspetti-psicologici

– Yoga nel parto cesareo: la luce della nascita nella ripresa del corpo – Elena De Donato – Reposted from Blog Albero dello Yoga Ratna 18 febbraio 2020 – https://www.elenadedonato.com/post/yoga-nel-parto-cesareo-la-luce-della-nascita-nella-ripresa-del-corpo

– Yoga e gravidanza: lievi risonanze per ridare alla nascita il “suo tempo” – Elena De Donato –

Reposted from Blog Albero dello Yoga Ratna 9 gennaio 2019 – https://www.elenadedonato.com/post/yoga-e-gravidanza-lievi-risonanze-per-ridare-alla-nascita-il-suo-tempo

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