VIVERE IN MUSICA

Già dai primi istanti di vita il feto percepisce le vibrazioni provenienti dal mondo esterno siano esse voci, rumori o suoni musicali. Il bambino entra così in contatto con l’ambiente esterno e i suoi suoni. Ciò produce in lui un senso di benessere che manterrà anche una volta nato e, ogni suono che, all’apparenza potrebbe sembrare estraneo, in realtà ne fa già parte dai suoi primi istanti di vita. Nel corso dello sviluppo la musica può contribuire al nostro stato d’animo. “Il volume, il tempo e la tonalità – spiega Emery Schubert, psicologo musicale – hanno un impatto misurabile sulla risposta emotiva delle persone alla musica. E’ stata infatti confermata la relazione fra allegria e tonalità in maggiore e fra tristezza e tonalità in minore.

Diversi studi contribuiscono ad evidenziare la stretta relazione tra musica e sviluppo cognitivo ed emotivo. Gli studi effettuati dalla Neurofisiologa Dott.ssa L. Lopez hanno mostrato come l’interazione musica ed encefalo abbia prodotto un maggiore sviluppo delle funzioni cognitive nell’uomo. Huotilainen e collaboratori hanno dimostrato che la familiarità per le melodie può manifestarsi durante il terzo trimestre di gravidanza e, nel post nascita il neonato sia in grado di recuperare le informazioni relative alle melodie percepite nel grembo materno provando piacere nel corso dell’ascolto.

Le neuroscienze hanno evidenziato come la musica stimoli nell’essere umano una plasticità delle aree cerebrali producendo una attività ricca di ricerca di soluzioni a eventuali problemi della quotidianità. Ciò dimostra come la suddetta plasticità risulti utile nei laboratori creativi e riabilitativi; la musica stimola in contemporanea i sistemi uditivi, visivi, sensitivi, motori
e limbici, assicurando una integrazione unica nel suo genere.

Essere umano e musica sono connessi da una relazione armonica.

Attraverso alcuni studi di Oliver Sacks e collaboratori è emersa l’ipotesi per cui i nostri antenati abbiano cantato prima di parlare. Ci sono forti connessioni tra la nostra musicalità e il linguaggio, la musica può contribuire alla cura dell’essere umano. Molti studi dimostrano come le abilità musicali che si
acquisiscono sin dalla primissima infanzia favoriscano un maggior sviluppo delle aree cerebrali e
ristabiliscano l’equilibrio interiore nell’individuo. I ricercatori che approfondiscono tale legame, concordano sul fatto che il meccanismo alla base del recupero sia proprio la plasticità neuronale, favorita dall’azione della musicoterapia.

La musica quindi attiva una esperienza e sensazione emozionale, che coinvolge la mente, arricchisce ed eleva lo spirito, permettendo all’essere umano di cogliersi come unità inscindibile. La musica, oltrepassando i filtri logici e analogici mentali, entra in contatto con sentimenti e passioni più profondi che talvolta sono nascosti di un uomo, e nel contempo a stimolare la memoria e l’immaginazione.

La musica è dentro e fuori di noi, colora la colonna sonora della nostra vita. Fermiamoci ad ascoltare.

A cura della dott.ssa Rosaria Ljuba Lucariello, psicologa e formatrice

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