Riflessioni davanti al coronavirus

Ormai da molto più di un mese, ciascuno di noi sta mettendo in atto dei propri modi per affrontare questa situazione, e ci capita di osservare come siano molti diversi: per alcuni significa buttarsi in tante attività, mentre per altri il contrario. Siamo abituati ad essere sempre attivi e anche a doverlo dimostrare..e forse questa situazione ci sta rivelando altri aspetti di noi che non conoscevamo o che non ci sono mai piaciuti molto. E’ possibile quindi che si insinuino domande dentro di noi circa l’adeguatezza o meno di come stiamo affrontando questa situazione.

La soluzione a questa domanda non possiamo darvela, ma abbiamo pensato di segnalarvi alcuni link ad articoli che riteniamo validi spunti di riflessione e studi relativi a questa situazione per aiutarvi a fare un po’ di chiarezza e ampliare i vostri e nostri pensieri.

 

E’ “NORMALE” IL NOSTRO COMPORTAMENTO?

  • “Qualcuno di noi avrà avvertito, soprattutto nei primi giorni di questa ”novità“ in corso, uno strano e paradossale aumento di energia, di eccitazione, quasi di buon umore, di euforia.
    Non è strano, non siamo malati. Semplicemente sentiamo, abbiamo sentito, l’energia liberata da una quotidianità che si scompagina e si scioglie.
    D’altra parte, altre persone, o tutti noi, dopo un po’ siamo anche entrati dentro una sorta di impasse depressivo in cui si riformano altri blocchi, che sono fatti, però, di paura, di parole altrui, di vecchie angosce e ammonimenti atavici e che occupano lo spazio dell’incontro, bloccando l’esperienza.” Per continuare, cliccate qui

 

COSA DICONO GLI STUDI SULLE REAZIONI ED EFFETTI PSICOLOGICI DELLA QUARANTENA

  • “All’inizio la dipingevamo come una scocciatura. Con un sorriso, perfino piacevole: evviva, sto a casa, mi rilasso, mi rimpinzo di film e libri, facciamo un aperitivo in videochat, cantiamo sui balconi. Presto ci siamo accorti che stare rinchiusi per giorni, mentre fuori imperversa una strage di cui non si vede ancora la fine, non è una vacanza. (…) Siamo in acque sconosciute: non abbiamo idea di cosa accada psicologicamente e culturalmente durante un lockdown nazionale, se non esteso in pratica all’Occidente intero. Ma abbiamo qualche esperienza che può guidarci.” Per continuare, cliccate qui
  • “Indagine dell’Istituto Piepoli per l’Ordine degli psicologi: l’emergenza ha aumentato i livelli di disagio psicologico di 7 italiani su 10, soprattutto tra le donne e le persone comprese tra i 35 ed i 54 anni di età. Il 42% degli italiani lamenta problemi di ansia, il 24% disturbi del sonno; il 22% irritabilità; il 18% umore depresso; il 14% problemi e conflitti relazionali; il 10% problemi alimentari; e solo il 28% dice di non aver nessun problema o disagio.” Per continuare, cliccate qui
  • “Le reazioni individuali variano dalla negazione della minaccia alla paura che sfocia in comportamenti irrazionali, mentre al livello collettivo, ci viene chiesto di fare delle rinunce per il bene comune. Cosa comporta, da un punto di visa psicologico, questa situazione di crisi?”  Per continuare, cliccate qui
  • “Una serie di Università italiane hanno predisposto misure di raccolta dati nella forma del survey online, per analizzare i rischi per il benessere psicologico degli individui in quarantena. Ecco l’analisi delle evidenze scientifiche.” Per continuare, cliccate qui 

 

LA NOSTRA MENTE DAVANTI A QUESTA NUOVA SITUAZIONE

  • In molti sottolineano che una corretta gestione del covid19 deve tener conto dell’aspetto psicologico. Eccovi il contributo dell’Associazione EMDR Italia, cliccate qui
  • Non dimentichiamoci dell’importanza della flessibilità psicologica ovvero creare quelle condizioni che ci consentano di accogliere quella tempesta che si sta scatenando dentro noi, fatta di pensieri ed emozioni diverse”. Per saperne di più, cliccate qui
  • “Per proteggerci bisogna orientare i pensieri”, per saperne di più, cliccate qui
  • “Sono i disturbi post-traumatici, che soprattutto per chi sta in prima linea a lavorare hanno molto a che vedere con una sorta di sindrome del sopravvissuto. Cioè sei talmente esposto a minaccia di morte o morte che la sensazione è quella di chiedersi perché tu stai sopravvivendo”, per saperne di più, cliccate qui

 

GLI INTERVENTI PSICOLOGICI

  • I nostri interventi in questa emergenza si sono spostati sull’utilizzo della modalità online che ha determinato nuovi modi di “stare” nella relazione terapeutica (non sempre facili!). Pensando poi a quali implicazioni abbia questa situazione sul nostro operato come équipe psicologica, vogliamo sottolineare che crediamo fermamente oggi più che mai nell’importanza di una “cura che contenga in sé un’immagine del domani”. Per saperne di più, cliccate qui
  • Non possiamo poi non citare come trattamento elettivo l’intervento EMDR nel caso di situazioni di emergenza psicologica. Per saperne di più, cliccate qui
  • Vi segnaliamo inoltre i quaderni pubblicati dall’Associazione EMDR Italia, rivolti agli operatori sanitari, le coppie e gli adolescenti. Per saperne di più, cliccate qui

 

PER CONCLUDERE, LE ULTIME RIFLESSIONI

  • “Quella del Coronavirus è certamente anche un’epidemia emotiva, che spaventa e paralizza. Ma insieme alla paura c’è un’altra parola (…) questa parola è Opportunità.”  Per saperne di più, cliccate qui
  • Backtothefuture: 10 insight sulla nostra nuova normalitàcliccate qui
  • Alleniamoci al RESISTERE AL MALE e al SAPER RESTARE come sottolineato da Massimo Recalcati in questo video

E noi dell’equipe di Psicologia e Psicoterapia del Melograno vi salutiamo con questo augurio:

non siate troppo duri con voi stessi e con gli altri, questo per noi è il primo passo…soprattutto ora!

 

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