MINORITY STRESS

Il concetto di minority stress è stato coniato all’interno di ricerche eterogenee che hanno studiato gli stati psicologici riscontrati in soggetti che appartengono a sottogruppi di persone stigmatizzate rispetto alla popolazione generale, ad esempio minoranze etniche, religiose o con diversi orientamenti sessuali o differenti identità di genere.

Tali studi hanno evidenziato che non tutte le persone appartenenti a minoranze sono esposte a queste forme di stress, ma sono frequenti in coloro che vivono esperienze di pregiudizi o discriminazioni, subiscono molestie e non beneficiano di un supporto sociale.

Le cause di questo fenomeno sono state ricondotte a due macrodimensioni descritte come fattori distali e fattori prossimali.

I fattori distali fanno riferimento al contesto sociale e culturale in cui vivono le persone al cui interno sono presenti svalutazioni, pregiudizi e discriminazioni riguardanti la propria minoranza.

Ad esempio ricerche americane hanno riportato che fino al 60% delle persone afroamericane hanno vissuto forme di rifiuto sociale e discriminazione nell’accesso a posizioni lavorative, disparità di stipendi, accesso ad abitazioni in affitto.

I fattori di stress prossimali riguardano i vissuti psicologici delle persone che sembrano essere reattivi alla esposizione degli stressor distali. Sono correlati alle caratteristiche del singolo individuo, alla sua possibilità di accesso alle proprie risorse, di elaborazione di eventi discriminatori, all’opportunità di avere un adeguato sostegno sociale.

Gli stressor esterni possono venire interiorizzati inducendo le persone a nascondere il proprio credo religioso, la propria identità di genere, l’orientamento sessuale e contribuendo a costruire un’immagine di sé come sbagliata, difettosa.

Nel caso di persone con orientamento sessuale diverso da quello della maggioranza (omosessuale, bisessuale) i pregiudizi percepiti all’esterno possono divenire lo sguardo con cui guardano a se stesse; è questo il fenomeno della omofobia o bifobia interiorizzata che può condurre a dolorosi vissuti di non accettazione fino al rifiuto e alla negazione del proprio orientamento sessuale.

Il sentirsi discriminati, attaccati, come singoli o come gruppo sociale può generare inoltre uno stato di allerta, preoccupazione e/o vissuti depressivi.

Le minoranze nell’arco della propria vita sono perciò esposte oltre che ad eventi stressanti appartenenti a tutta la popolazione, anche a situazioni minanti il proprio benessere psicofisico per il fatto di far parte di gruppi di minoranza e o stigmatizzati.

In queste situazioni potrebbe essere di beneficio rivolgersi ad uno psicologo per poter sentirsi sostenuti e valorizzati nella propria identità personale e sociale minoritaria e per potenziare altre dimensioni della stessa (ovvero non sono solo una persona straniera, ma una persona che ama la letteratura, che sa svolgere bene il proprio lavoro..)

 

A cura di Agata Pollastri, Psicologa Psicoterapeuta, esperta in sessuologia clinica

Per informazioni scrivere a psicologia@centroilmelograno.it

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    Riferimenti bibliografici

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