NON CORRERE CHE CADI!

Attento che ti fai male, non correre che sudi, alzati da terra che ti sporchi…

Da quando sono nati i miei figli i parchi gioco sono diventati il mio luogo di osservazione, il mio specchio, i miei laboratori di ricerca ed esperienza fino ad orientarmi per trovare una nuova vocazione professionale.

In particolare sono attratta dalla relazione tra il movimento dei bambini e le reazioni a questi movimenti degli adulti che li accompagnano (nonni, genitori, tate, educatori, ecc…).

Col tempo mi sono accorta che le frasi che più gli adulti ripetono sono:

non correre che cadi; smettila di saltare che ti fai male; non arrampicarti non sei una scimmia; non toccare; smettila di piangere che tutti ti guardano; fermati, ti stai mettendo la giacca al contrario te la metto io e così via…

La paura di perdere il controllo sembra essersi impossessata di questi genitori…. paura del pianto del loro bambino, paura di non saperlo consolare, paura del giudizio degli altri, paura, paura, paura…

Ho vissuto all’estero un anno e ho avuto modo di viaggiare,  in molti paesi la relazione dei bambini con il loro corpo e con la natura è molto più selvaggia e i loro genitori ai nostri occhi possono sembrare addirittura incoscienti.

Ho visto bimbi liberi di correre, cadere, arrampicarsi ovunque, rialzarsi, saltare a piedi nudi nelle pozzanghere, schizzarsi con i giochi d’acqua in pieno centro città e ho osservato che i loro corpi erano visibilmente dinamici, agili e i loro sguardi socievoli e presenti molto più della maggior parte dei bimbi che vedo in Italia. Corpi aperti alla scoperta del mondo e agli altri e i loro genitori no, non avevano il volto della paura, anzi erano sereni ma attenti.

 

Come ti senti mentre leggi queste righe? Ispirato, in risonanza con quello che scrivo, giudicato, riflessivo,….com’è il tu respiro? Accogli quello che senti e continua a leggere…prestando attenzione al tuo corpo mentre leggi, questo ti aiuterà a comprendere più chiaramente il mio messaggio.

Tornata in Italia il mio obiettivo è diventato quello di aiutare questi genitori a rilassarsi rispetto ai movimenti dei loro bambini, imparare a conoscere il loro corpo e quello dei loro figli, scoprire la straordinaria capacità di apprendimento e di auto-organizzarsi di ogni bambino e bambina.

Ho quindi affiancato alla mia esperienza ventennale sia di insegnante di matematica e scienze con un Master sui Disturbi di Apprendimento, sia di danzatrice e insegnante di Tango Argentino, una serie di formazioni: Feldenkrais, Montessori, Asilo nel Bosco e Contakids,.

Il filo rosso di questi studi e della mia ricerca è il movimento, il contatto e lo stretto collegamento degli stessi con le emozioni, la natura e l’apprendimento.

Quest’ultimo non può avvenire senza movimento ed emozioni, e l’equilibrio psicofisico del bambino è strettamente connesso con la possibilità di stabilire un contatto fisico con gli adulti di riferimento, con i pari e con la natura. Questo ce lo dimostrano scientificamente anche le attuali scoperte in campo neuroscientifico.

Capisco che non è facile lasciar andare le proprie paure, ma è sicuramente un grande regalo che fate ai vostri figli rendendoli più forti. Lasciarli liberi di sperimentare il loro corpo, le relazioni, le emozioni e cercare di controllare le vostre davanti ad una caduta è una sfida che val la pena di cogliere. Se vostro figlio cade e correte a soccorrerlo prima di capire se è davvero necessario il vostro aiuto, il messaggio che il bambino recepisce è: non sono in grado di fare da solo. Questo lo porta a perdere la fiducia in sé e a innervosirsi, aiutateli quindi a gestire questa piccola frustrazione da soli.

La frase che deve guidarci è quella che trainò il pensiero e lo sviluppo del metodo di Maria Montessori (scienziata e pedagogista del 900): “Aiutami a fare da solo”. Il genitore quindi ha il compito di esserci, essere presente e osservare ma dissuadersi dall’intervenire prima di aver compreso che il bambino ha bisogno di un supporto nel processo di crescita e relazione con i pari e con altri adulti.

Lev Semënovič Vygotskij, psicologo e pedagogista sovietico dei primi del 900, parlò di zona di sviluppo prossimale. La zona di sviluppo prossimale è un’area in cui c’è bisogno dell’intervento di un adulto per aiutare e sostenere il processo di apprendimento, se però l’adulto interviene prima di quell’area, cioè nello spazio in cui il bambino è in grado di fare da solo, il risultato sarà renderlo insicuro, dipendente e rallentare il processo evolutivo.

Mi spiego meglio con alcuni esempi riguardanti le competenze motorie, ma questo vale anche per quelle cognitive perché come spiegano le neuroscienze il cognitivo è in tutto il corpo, si apprende con il corpo ed il movimento: se il bambino è in grado di vestirsi da solo, ma l’adulto lo aiuta per fare più veloce o per evitare che metta un pantalone al contrario questo atto indebolisce il bambino a livello motorio ed emotivo; se tua figlia vuole mangiare da sola ma sporca ovunque perché non ha ancora imparato a coordinare il movimento e preferisci imboccarla per non sporcare, questo rallenterà l’apprendimento della funzione “portare il cibo alla bocca”; se il bambino corre, ma la mamma ha paura che cada il bambino avrà paura di cadere e quando succederà lo vivrà come qualcosa di negativo, quando non lo è affatto; potrei continuare con tantissimi altri esempi, ma lascio a te il compito di ritrovarli nella tua quotidianità. Anche io spesso cado in errore, sono automatismi culturali difficili da sradicare.

I bambini prendono coscienza del proprio corpo, utilizzandolo fin dalla nascita come strumento di conoscenza di sé nel mondo, ogni intervento per inibire il movimento ha ripercussioni più o meno gravi sulla psiche e sulle emozioni. I bambini sperimentano il loro equilibrio, la loro forza, la capacità di adattarsi a diverse situazioni e ogni caduta e ogni “sporcarsi” è un’opportunità per conoscersi meglio, per conoscere il mondo e le dinamiche fisiche, emotive, cognitive e spirituali. Il percorso psicomotorio di sviluppo di ogni bambino e bambina determinerà il benessere dell’adulto che diverrà.

In realtà Il contatto corporeo, il movimento e le emozioni sono fondamentali anche nel processo di apprendimento e di benessere di ognuno di noi, nonostante possiamo pensare di poterne fare a meno.

Questo tempo storico ci ha portato tutti in una condizione di estrema difficoltà e di isolamento ed i bambini si trovano a scoprire che un bacio, un abbraccio ed una carezza devono essere visti con sospetto. Un abbraccio ed un bacio di una maestra, di una nonna, di un amico consola e accoglie ed i bambini ne hanno estremo bisogno ed oggi estrema carenza.

I laboratori di contakids che organizzo aiutano i genitori ed i bambini a trovare un nuovo modo di stare insieme e di prendere tutto il calore possibile da quell’unico contatto oggi permesso, quello con la mamma ed il papà. Il contatto che calma, accoglie, consola e equilibra in un contesto di gioco e movimento allegro e divertente.

Il percorso Contakids sarà supportato, attraverso mie indicazioni verbali e quando sarà permesso attraverso il tocco, dal  Metodo Feldenkrais, un metodo che vi permetterà di connettervi al vostro corpo ed al corpo del vostro bambino in modo somatico e cinestetico. I movimenti seguono le leggi della fisica ed il corpo umano è formato da pelle, fluidi, muscoli e scheletro, quando ci muoviamo ognuna di queste parti entra in gioco e attraverso i laboratori apprenderete i principi e i fondamenti del movimento vostro ed in relazione ad un altro corpo.

Attraverso il gioco corporeo l’adulto riscopre nuova energia, forza e fluidità oltre a sperimentare nuovi modi di comunicare e di stare insieme al proprio figlio, acquista fiducia nei movimenti del suo bambino e questo lo fa in modo organico e semplice attraverso gioco e divertimento. In questo ambiente accogliente i bimbi sono felici perché tutto quello che desiderano è giocare con la mamma o con il papà.

Ti auguro di diventarlo e mi auguro di diventarlo. Di diventare una mamma e un papà che ha fiducia nel proprio figlio e danza sotto la pioggia con la sua bambina e si emoziona con lei davanti a un tramonto abbracciandola. E a te bambino e bambina dico: corri, sbucciati le ginocchia, bucati i calzoni, danza sotto la pioggia, rotola in un prato, arrampicati su un albero, graffiati le mani, vestiti in modo bizzarro e corri senz’altra ragione che l’urgenza di vivere.

 

a cura di Valentina Vitolo,Insegnante di Movimento Somatico e Danza

Fonti

https://www.feldenkrais.it/metodo/

http://www.contakids.com/

https://www.operanazionalemontessori.it/

www.asilonelbosco.it

https://www.montessorinet.it

https://blog.pianetamamma.it/mammansia/lasciate-i-bambini-liberi-di-sporcarsi-e-conoscere-il-mondo-con-le-loro-mani/

 

 

Post comment

Your email address will not be published. Required fields are marked *

© 2018 Centro Il Melograno A.P.S. - Psicologia e Servizi alla Persona - C.F. 94060860155