LA MUSICA A SOSTEGNO DEI PROBLEMI DI APPRENDIMENTO

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La musica può favorire processi di apprendimento nei bambini? Camminare, parlare, leggere, scrivere, contare?

Per rispondere a questa domanda dobbiamo fare un viaggio in dietro nel tempo  fino alla  vita intrauterina, infatti già durante questo periodo  il bambino apprende; i suoni, i movimenti, le sensazioni (di piacere e dispiacere) che percepisce in utero veicolano infatti informazioni. Queste esperienze di apprendimento cariche di affettività che il bimbo vive nella pancia della mamma si imprimono nella sua memoria psicocorporea e andranno a modellare e organizzare la modalità di apprendimento per la vita futura: i movimenti, il linguaggio, il modo di interagire con il mondo circostante.

Per questo motivo, relazione, emozioni ed esperienze rimarranno quindi alla base dei processi di apprendimento, così come è stato nella vita intrauterina (questo presupposto è stato nuovamente e fortemente evidenziato dall’esperienza della D.A.D. dovuta alla chiusura delle scuole causa Covid-19).

Con questa premessa  la musica può essere una valida dimensione in grado di favorire processi di apprendimento nei bambini, proporio perchè durante l’attività musicale  o di  musicoterapia, vengono rispettate e garantite  le tre condizioni che favoriscono tutti i processi di apprendimento: relazione, esperienza ed emozione.

Vediamole nel dettaglio:

RELAZIONE –  La “base sicura” della relazione terapeutica permette al bambino di sentirsi a proprio agio, di distendersi e divertirsi, di trovare un contesto privilegiato, “confermante” e non giudicante, che contrasta le frustrazioni derivanti dalle difficoltà. L’approccio ludico che caratterizza l’attività musicale permette così di lavorare in modo “indiretto” sulle difficoltà, senza lo stress della performance di una terapia tradizionale. Un bambino arrabbiato e preoccupato non è nelle condizioni adeguate per apprendere nulla, perché si pone in una situazione di difesa.

ESPERIENZA Vivere esperienze attraverso il proprio corpo (fruitore primario e fondamentale del conoscere), muoversi nello spazio accompagnato dalla musica e utilizzare strumenti a percussione (e non solo) per fare esperienza della quantità, della qualità oppure servirsi del ritmo per imparare le successioni numeriche o sillabiche consentono al bambino di far emergere con più facilità l’ordine ritmico che già gli appartiene. Questo fa la differenza tra la memoria meccanica e quella fondata sul vissuto, che permetterà di ricordare quanto è stato esperito quindi appreso.

EMOZIONE – Il modo di apprendere qualcosa di nuovo è legato alle emozioni, che possono essere molto diverse tra loro. Percuotere un tamburo contando è divertente, trovarsi con una matita in mano, in difficoltà, non è divertente. Questo ancora fa la differenza tra educare (e-ducere) ovvero “trarre fuori”, far emergere la soggettività e le doti di ognuno di noi, e addestrare (rendere destro) ovvero “far diventare abili”.

A  cura di Manuela Arosio, musicoterapista

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