“Il bambino non è debole e povero; il bambino è padre dell’umanità e della civilizzazione, è il nostro maestro anche nei riguardi della sua educazione. Questa non è un’esaltazione fuori misura dell’infanzia, è una grande verità.”

Sono queste le parole di Maria Montessori da cui partire per capire la sua idea di scuola e di educazione dei bambini. Il bambino è una mente vergine che possiede forze biologiche e psicologiche enormi che gli donano un’innata curiosità e fame di sapere, che lo spingono ad apprendere da tutto ciò che lo circonda senza una necessaria intermediazione di un adulto. In quella che la Montessori definisce l’età dell’oro (0-3 anni) questo processo è molto chiaro: un bambino nasce come fosse una tabula rasa e in maniera del tutto autonoma impara a parlare, camminare e, non ultimo, a pensare. È in quest’ottica che l’educatore montessoriano si pone come osservatore e non come insegnante, come colui che osserva il naturale processo di apprendimento e lo asseconda senza interferenze. A lui va il compito di infondere nei bambini la sicurezza delle proprie capacità, di presentare le diverse possibilità senza interferire e suggerire soluzioni, di ascoltare e osservare il bambino per preparare per lui l’ambiente più stimolante possibile. L’educatore montessoriano può però intervenire in maniera più attiva nei momenti di condivisione tra bambini (il pranzo per esempio) facendo in modo che la libertà di espressione di ogni singolo individuo non vada a ledere quella di altri bambini.

Una scuola di estrazione montessoriana deve quindi avere ambienti organizzati e preparati per fare in modo che gli istinti-guida del bambino lo spingano ad imparare e a sperimentare autonomamente le proprie forze e le proprie attitudini evitando azioni di disturbo dell’adulto.

Il lavoro di ricerca svolto da Maria Montessori è internazionalmente riconosciuto e all’estero sono molte le scuole montessoriane. Anche in Italia il mondo pedagogico è concorde nell’affermare che tali precetti sono preziosi e che il suo metodo sia indubbiamente valido. Questo ha spinto molti istituti ad abbracciare alcune “tecniche” montessoriane, ma in molti casi si può parlare di scuole di sola estrazione montessoriana. Le poche scuole realmente montessoriane sono per lo più all’interno di istituti privati e quindi non accessibili a tutti. Da qualche tempo però il Ministero dell’Istruzione ha approvato la creazione di sezioni sperimentali montessoriane all’interno di istituti pubblici e proprio a fronte di questa possibilità è nata una prima sezione di primaria a Cinisello Balsamo. Su questo fronte però non tutti i docenti sono favorevoli, perché da un lato si dimostra l’apertura ad un metodo educativo sicuramente valido, ma dall’altro si rischia di creare classi di bambini che non vengono integrati all’interno di tutto l’istituto.

Sono comunque molte le zone in Italia che si stanno muovendo in tal senso e che spingono per la creazione di sezioni sperimentali. Per supportare questo progetto è nato il comitato MontessoriScuolaPubblica e proprio in questi giorni ci si sta muovendo per l’istituzione di altre sezioni nella provincia di Monza e Brianza e in special modo nel Vimercatese.

Se però l’iscrizione a una scuola montessoriana non è possibile e non si ritiene si voglia percorrere quella strada, pur trovando il metodo educativo valido, le sue indicazioni possono essere seguite anche al di fuori delle mura di un istituto scolastico durante l’attività svolta in casa. In più sono molti i docenti, soprattutto nelle scuole dell’infanzia, che pur non lavorando in scuole dichiaratamente montessoriane hanno un metodo di lavoro che ne prende ispirazione.

Maggiori informazioni a riguardo si possono avere ai seguenti riferimenti:

http://www.fondazionemontessori.it/

http://www.operanazionalemontessori.it/

http://montessoriscuolapubblica.com/

montessoriscuolapubblica@gmail.com