Diaframma: la porta delle emozioni secondo la Medicina Tradizionale Cinese

Il diaframma a livello anatomico è un sottile muscolo a forma di cupola situato sotto i polmoni e che separa la cavità toracica da quella addominale. Nella medicina occidentale è considerato il muscolo inspiratorio più importante. Esso si contrae ritmicamente e continuamente, e il più delle volte involontariamente. Dopo l’inspirazione il diaframma si contrae e si appiattisce permettendo alla cavità toracica di allargarsi. Questa contrazione crea un vuoto che attira l’aria nei polmoni. Dopo l’espirazione, il diaframma si rilassa e ritorna alla sua forma a cupola, e l’aria viene espulsa dai polmoni. Oltre alla sua funzione importantissima nell’atto respiratorio, contribuisce con altri muscoli respiratori al controllo posturale del tronco quando gli arti si muovono.

La Medicina Tradizionale Cinese non vede però nel diaframma solo una funzione meccanica ma anche una funzione energetica e di gestione delle emozioni. Fino al periodo Song (960 d.c – 1279 d. C) si tratta poco, nei classici di medicina cinese, del diaframma. Da quel momento in poi invece questo muscolo acquista sempre maggior peso sino a divenire uno dei cardini per una vita in equilibrio grazie alla sua funzione che viene definita: separare il “superiore” dal “inferiore” e il “dentro” dal “fuori”. Questo cosa significa?

Partiamo innanzitutto dal concetto di “superiore” e “inferiore” che è il più semplice da comprendere: la posizione anatomica del diaframma separa cuore, polmone e cervello dagli altri organi del corpo. Il cuore in particolare è colui che secondo la tradizione cinese mantiene l’armonia e il bilanciamento nel nostro corpo.

Il concetto di “dentro” dal “fuori” invece è più ampio rispetto a quello occidentale poiché la sua attività non si limita alla respirazione ma al tenere dentro o a mandare fuori “puro” e “impuro”. Tutto ciò che è utile per la nostra sopravvivenza con l’azione del diaframma viene indirizzato dove serve nei vari momenti della giornata (quindi resta “dentro”) mentre ciò che non serve viene rifiutato e quindi espulso (viene buttato “fuori”). Il “puro” sono tutte le sostanze di cui il nostro organismo ha necessità per una vita lunga e prospera, sostanze sia fisiche come il cibo ad esempio sia eteree come l’energia (definita dai cinesi Qi).  L’ ”impuro” è ciò di cui ci dobbiamo liberare durante la giornata: non si considerano solo gli scarti dei vari processi metabolici ma anche le emozioni quando sono in eccesso e quindi il nostro corpo non è in grado di poterle elaborare.

Le emozioni  da millenni rappresentano una parte fondamentale del nostro stato di salute secondo la Medicina Tradizionale Cinese, sono 7 e governano le varie logge energetiche influenzandone l’energia: ira, gioia, rimuginazione, tristezza, paura, preoccupazione e shock

Se le emozioni sono bilanciate il nostro corpo si mantiene in uno stato di benessere ma se sono in eccesso non vengono più contenute e smaltite dal sistema Diaframma e possono a lungo andare creare dei deficit energetici:

  • L’ira lede  il Qi dell’elemento Legno che governa la creatività;
  • L’eccessiva gioia lede  il Qi dell’elemento Fuoco che mantiene in equilibrio il nostro corpo;
  • L’eccessiva rimuginazione lede  il Qi dell’elemento Terra che si occupa dei processi metabolici;
  • L’eccessiva preoccupazione lede  il Qi dell’elemento Metallo che governa il nostro sistema immunitario;
  • L’eccessiva paura lede  il Qi dell’elemento Acqua che rappresenta la nostra energia vitale;
  • La preoccupazione lede  il Qi degli elementi Terra e Metallo;
  • Lo shock lede  il Qi degli elementi Fuoco e Acqua.

Le emozioni sopra elencate non sono solo quelle che percepiamo a livello conscio, tant’è che si definisce il diaframma come il ponte o lo scudo tra le emozioni consce e inconsce nella medicina cinese. In pratica il diaframma diventa un luogo in cui immagazziniamo tensione emotiva inconscia o dolore. Ma come si collega il diaframma agli elementi?

Il rapporto diretto tra tutte le emozioni e il diaframma dipende dalla sua connessione a tutti i 5 elementi già citati ed ai loro meridiani associati (un fitto sistema di fiumi, laghi e canali con funzione di trasporto presenti in tutto il nostro corpo). I meridiani lo attraversano, superficialmente o internamente a seconda di dove sono localizzati. I meridiani superficiali si interconnettono con i muscoli e tutti tessuti, i meridiani interni con gli organi interni. Da qui si può capire come da un deficit energetico possono derivare secondo la Medicina Tradizionale Cinese ad esempio rigidità ai muscoli del collo o delle spalle o problemi fisici come il reflusso gastrico piuttosto che la difficoltà a dormire. Ma come interviene la MTC?

Si parte sempre da una valutazione energetica generale in cui il professionista ricerca la radice della disarmonia. Durante la valutazione energetica il colloquio è solo una delle componenti cui si aggiungono tecniche antiche di diagnosi che richiedono anni di studi e di pratica. Trovata la radice l’operatore prepara un percorso specifico per la persona. Non è solo andare presso il suo studio per farsi trattare: l’intervento che viene proposto è sempre sinergico, cioè composto da più tecniche unite insieme, che la persona svolge in parte in autonomia. Nulla viene imposto (se la persona ad esempio non ama i profumi forti non viene proposta aromaterapia), le varie proposte vengono condivise con il cliente affinché si senta accompagnato secondo i suoi ritmi e le sue esigenze.

Presso il nostro centro è possibile prenotare un appuntamento gratuito con la nostra professionista di riferimento.

A cura di Francesca Vimercati, Naturopatia – Shiatsu – Tuina

Per info: benessere@centroilmelograno.it

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