Cos’è e a cosa serve il Tummy Time?

Avete mai sentito parlare di tummy time? Molto probabilmente se avete un bimbo piccolo o sta per arrivare si; letteralmente significa tempo a pancia in giù ma approfondiamo meglio quale è il vero senso e perché è cosi importante farlo.

A cosa serve il tummy time?

Vediamo prima di tutto esattamente a cosa serve il tummy time. Il tummy time viene consigliato principalmente per ridurre il rischio di plagiocefalia posizionale, uno schiacciamento, in genere temporaneo, di una zona del cranio, dovuta al mantenimento del capo nella stessa posizione per lunghi periodi. 

I bambini piccoli oggi trascorrono molto tempo in posizione supina, vengono spesso tenuti, anche da svegli, in sdraiette, culle e passeggini, dentro i quali non hanno grandi possibilità di movimento. A ciò si aggiunge che, anche durante il sonno, per prevenire la SIDS (Sudden Infant Death Syndrome, in italiano “Sindrome della morte improvvisa del lattante”) si raccomanda di mettere i neonati a dormire a pancia in su. Ecco perché spendere del tempo in posizione prona li aiuta a rafforzare i muscoli delle spalle e del collo, a migliorare quindi il controllo del capo e a prepararli a rotolare, strisciare e gattonare.

Il tummy time si effettua quindi quando il bambino è sveglio, non agitato e possibilmente più volte al giorno.

Tra i benefici del tummy time vi è anche lo sviluppo sensoriale, in quanto consente al bambino di vedere il mondo da una prospettiva diversa.

Da che età proporre Tummy time?

Non occorre aspettare mesi per il tummy time, si può e si deve iniziare fin da subito; si intende anche dai primi giorni di vita del bambino. Prima si inizia, infatti, prima questa posizione verrà gradita dai bambini (e con più probabilità riusciranno a mantenerla più a lungo).  Chiaramente un neonato di una settimana solleverà il capo molto poco rispetto uno che ha già un mese e avrà una resistenza di qualche secondo, il tutto sarà molto graduale.

Come effettuarlo e con quali strategie?

Per iniziare, nelle prime settimane di vita del bambino, mentre siete sdraiati o semi seduti, potete tenere il bimbo sul vostro petto; con il vostro volto e la vostra voce catturerete l’attenzione del bambino, anche per pochi secondi inizialmente e via via sempre di più.

Successivamente lo si può proporre in diversi modi e dovrebbe far parte della routine della giornata. Potete farlo sul fasciatoio o sul tappetone, utilizzando i vostri volti o qualsiasi oggetto o libricino che può attirare la sua attenzione. Potete quindi sfruttare l’aggancio visivo; nei primi mesi i bimbi vedono a poca distanza circa 20 cm e soprattutto all’inizio vedono meglio i colori ad alto contrasto, per questo motivo si consigliano immagini o libricini bianco nero e poi verso i 3 mesi integrare gli altri colori. E’ più facile in questo modo catturare la loro attenzione sia per il tummy time ma anche per farli seguire con gli occhi e il capo nelle rotazioni. Quando è un po’ più grande (intorno ai 3 mesi di età) potete utilizzare uno specchio, cosicché il piccolo possa osservarsi o disporre intorno a lui dei giochi, come sonaglietti o pupazzi.

Potete sfruttare anche l’aggancio uditivo facendo sentire dei rumori, cantando, parlando… Anche leggere un libro è un’ottima attività da fare insieme durante il tummy time; sentire la vostra voce sarà molto piacevole per lui.

Capita spesso che molti genitori riferiscono difficoltà perché il bambino in questa posizione piange e sembra non gradire; ci sono bambini che non protestano anzi a cui piace questa prospettiva e altri che sembrano infastiditi. Non bisogna forzare il bambino, mettetelo in un’altra posizione non appena mostra i primi segnali di insofferenza e cercate di proporlo in un altro momento o piuttosto più volte per meno tempo e cercate di trovare ciò che veramente lo intriga.

Alcune mamme invece riferiscono che il bambino ha molti rigurgiti o ha reflusso e in questa posizione peggiorano; in realtà non è vero perché alla lunga questo esercizio gli fa mantenere la schiena più dritta e la situazione migliora, al contrario negli ovetti dove hanno una posizione che sembra più dritta e sollevata stanno peggio e rigurgitano lo stesso perché vanno in chiusura con la postura. Quindi non preoccupatevi se ad esempio rigurgitano molto, lo farebbero comunque non perdete questa occasione di movimento per loro, magari cercate di stare più lontani dal pasto e considerate una valutazione dall’osteopata che potrebbe aiutare il vostro bambino con questi disturbi.

Ci sono poi altre strategie che potete provare, che possono aiutarvi a condurvi gradualmente alla posizione sul tappeto. La prima è quella di posizionare un asciugamano arrotolato sotto il suo torace o sotto gli avambracci come per rialzarlo nella parte anteriore. L’altra è quella di tenerlo disteso a pancia in giù sul vostro braccio, ad esempio se dovete trasportarlo oppure davanti allo specchio.

Anche cambiare le superfici su cui adagiare il bambino è un’ottima idea: una coperta, un tappeto peloso, un asciugamano, un prato… Il piccolo potrà così sperimentare sensazioni tattili diverse. Evitate però tessuti e materiali troppo soffici o setosi che rendono più difficile il mantenimento della posizione prona.

Per quanto tempo proporre il tummy time?

Inizialmente il tummy time andrebbe proposto due-tre volte al giorno per uno-due minuti. Pian piano si aumenta e si possono variare le attività da svolgere. Idealmente, a 4 mesi si potrebbe proporre il tummy time tre volte al giorno per 10 minuti, ma sono solo indicazioni. 

Non preoccupatevi se le vostre sedute sono più brevi, se un giorno non lo fate o se, dopo poco, dovete smettere perché il vostro piccolo protesta. Intorno ai 6-7 mesi l’obiettivo sarebbe quello di raggiungere un’ora complessiva di tummy time al giorno, considerando che il vostro bambino probabilmente è già in grado di raggiungere autonomamente la posizione prona rotolando e anche di muoversi nello spazio ad esempio ad orologio o strisciando , quindi basterà lasciarlo muovere liberamente nello spazio, naturalmente in sicurezza. 

Per cercare di agevolare il bambino è anche importante scegliere il momento adatto. Idealmente il tummy time andrebbe proposto quando il piccolo non è troppo stanco e meglio attendere almeno una mezz’oretta dalla poppata, per evitare rigurgiti o fastidi allo stomaco.

Il tummy time non deve però essere vissuto come una prescrizione o un’ incombenza, ma come un momento per stare insieme e aiutare il nostro piccolo a crescere e relazionarsi.

Fino a che età proporre il tummy time?

Intorno ai 6-7 mesi, in genere, i bambini iniziano a stare seduti e sono capaci di rotolarsi e le attività che si possono svolgere insieme aumentano. A questo punto resta importante trascorrere del tempo a terra e cercare di ridurre allo stretto necessario l’utilizzo di sdraiette e seggioloni. Solo essendo liberi di muoversi in uno spazio sicuro, infatti, i bambini possono prendere confidenza con l’ambiente e con il proprio corpo, affinando sempre più le proprie abilità motorie. 

Quando il vostro bambino si muoverà tantissimo rotolando da solo e portandosi da solo a pancia in giù probabilmente inizierà a capire che da questa posizione può spostarsi ancora e andare dove vuole strisciando e poi gattonando. Fateli sperimentare il più possibile e presto il vostro compito sarà quello di mettere in sicurezza la casa e corrergli dietro!

Buon Tummy Time!!!

A cura di Elena Carzaniga, Fisioterapista e Osteopata Area Nascita Centro il Melograno.

Per info sui nostri servizi:

nascita@centroilmelograno.it

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