Per ansia intendiamo l’anticipazione apprensiva, una paura in assenza di un pericolo evidente.
Paura e ansia sono da distinguere. La paura è una reazione funzionale ad affrontare un pericolo immediato mentre l’ansia si pone come obiettivo l’affrontare una preoccupazione sulla verificabilità di un evento futuro. Entrambe hanno una funzione adattiva. La paura, infatti, è fondamentale nella risposta di “attacco o fuga”, che ci permette di mobilitare tutte le nostre risorse per affrontare la minaccia o, in alternativa, fuggire da essa. Per questo motivo nelle giuste circostanze una reazione di paura può salvarci la vita. Allo stesso modo, l’ansia ci aiuta ad individuare minacce future e a premunirci contro di esse, progettando ipotetici scenari nei quali potremmo essere coinvolti e, in quel caso, dovremmo affrontare la situazione temuta. Un livello di ansia non eccessiva ci permette di essere più performanti rispetto a quando siamo tranquilli. Preoccuparsi di ciò che accadrà in futuro può portare ad un pensiero altamente creativo, ad un pensiero preoccupato possono essere associati salutari dubbi si se stessi.
Possiamo quindi distinguere:
ANSIA /STRESS POSITIVO: fornisce l’energia necessaria per far fronte alle situazioni difficili, raggiungere gli obiettivi, perseguire progetti (es. esami, competizioni sportive, colloqui di lavoro)
ANSIA/ STRESS NEGATIVO: percezione di minaccia alla propria persona dovuta a fattori interni e/o ambientali
Se vi dico ansia cosa vi viene in mente? Blocco? Costrizione? Fame d’aria? Pensieri intrusivi? Paura di perdere una relazione? L’ansia coinvolge la persona in tutta la sua totalità. Analizziamo i vari aspetti che entrano in gioco:
Gli aspetti cognitivi sono connessi ad attività mentale legati ad aspetti di anticipazione, preoccupazione e apprensione, distrazione, confusione e difficoltà di pensiero.
Gli aspetti psicofisiologici entrano in gioco con l’attivazione del sistema nervoso e la produzione di sintomi neurovegetativi (tensione, mani sudate, cerchio alla testa, urgenza di mingere o defecare, accelerazione battito cardiaco, sudorazione, respiro affannato, nodo alla gola …)
Gli stati affettivi sono spesso connessi a 4 situazioni di pericolo di base: Perdita di un altro significativo, Perdita dell’amore, Perdita dell’integrità corporea, Perdita della conferma della propria coscienza morale (autocontrollo).
A livello relazionale l’ansia è associata alla paura di essere rifiutati e si tende ad aggrapparsi a qualcuno, cercare rassicurazioni. Può essere espressione di senso di colpa che porta ad accusare, incolpare e rifuggire da qualsiasi tipo di accusa. Infine può esprimere conflitti relativi alla dipendenza che si esprimono con la sensazione di oppressione, oscillazione tra allontanare o avvicinare a sé gli altri.
Prendersi del tempo per ascoltare i nostri pensieri, il nostro corpo e il nostro stato emotivo facilita la consapevolezza di noi stessi e disinnesca il circolo automatico negativo dell’ansia. Mi fermo, mi ascolto, come mi sento? Come sento il mio corpo in questo momento? Che pensieri affollano la mia mente? Di cosa ho bisogno per sentirmi meglio? Sto facendo qualcosa che voglio o che devo fare?
Come ci insegna Sartre: “La via d’uscita s’inventa. E ciascuno, inventando la propria, inventa se stesso”
D.ssa Rosa Ljuba Lucariello
Un laboratorio dedicato a tutti coloro che vogliono concedersi un tempo per sé. Attraverso le pratiche di mindfulness esploreremo e diventeremo più consapevoli delle... Continua a leggere
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