“MAMMA COME SI IMPARA A STUDIARE?” #CHIEDIalMELO”

I bambini spesso ci pongono domande a cui noi genitori fatichiamo a rispondere. Nella vita quotidiana, per chi ha figli in età scolare, i compiti sono all’ordine del giorno: esercizi da completare, pagine da studiare, operazioni e problemi aritmetici da risolvere. Ma come mai alcuni bambini in poco tempo riescono a svolgere tutti i compiti richiesti mentre altri impiegano tutto il pomeriggio, a volte anche dovendo rinunciare allo sport o al tempo libero? Le risposte sono molteplici. Vediamo quali risposte possiamo trovare per aiutarci a scegliere per ciascuno la strada migliore.

Innanzitutto bisogna parlare di stili di apprendimento: ogni persona ha una capacità diversa per immagazzinare le informazioni ed utilizzarle nel momento più adeguato. C’è chi utilizza un canale maggiormente visivo e quindi è utile per lui costruire mappe concettuali, disegnare figure o trovate online delle immagini, utilizzare colori che lo aiutano a ricordare; altri sfruttano maggiormente un canale uditivo come ad esempio la lettura fatta da un’altra persona, l’audio di un video dell’argomento che deve studiare, un compagno che gli ripete quanto studiato; altri ancora invece preferiscono l’aspetto cinestetico in cui toccando, muovendosi e facendo pratica apprendono nuove informazioni (canale maggiormente esperienziale); infine il canale verbale dove sono racchiusi libri e parole scritte (riassunti) che elicitano l’apprendimento.

Nessuno stile di apprendimento è migliore di un altro!

Tutti sono buoni canali del sapere ma è necessario scoprire quale caratterizza nostro figlio.

Una volta riconosciuto lo stile del proprio bambino è importante canalizzare le sue risorse verso quel canale e costruire con lui i materiali adatti per studiare. Ad esempio se è maggiormente portato ad apprendere tramite il canale visivo sarà indispensabile costruire insieme al bambino le prime mappe concettuali. Ciò significa aiutarlo a sottolineare le parti principali dell’argomento da studiare, anche con colori diversi, inserire i vari concetti in una mappa con anche disegni o elementi che lo possono aiutare  a ricordare le informazioni. Se invece è maggiormente predisposto per un apprendimento cinestetico è importante far fare al bambino esperienze come esperimenti scientifici, costruire oggetti o modellini. E’ importante anche fargli “vivere” ciò che sta studiando: in storia quando si leggono di personaggi che sono partiti da un luogo e si sono avventurati in altri posti è possibile far camminare per la stanza il bambino mentre sta ripetendo.

Un altro elemento fondamentale si basa sulle funzioni esecutive: molteplici capacità che comprendono anche l’organizzazione, la pianificazione e la memoria di lavoro. Questi elementi risultano indispensabili nell’affrontare i pomeriggi in cui si devono svolgere i compiti scolastici. Aiutare a comprendere se è meglio svolgere prima i compiti scritti o quelli orali, curare l’ambiente in cui decidiamo di studiare, pulendo la scrivania da oggetti che potrebbero distrarci (cellulari, tablet, televisione, videogiochi…), allontanarci da rumori o suoni che potrebbero distrarci provenienti per esempio dalla finestra, permette un aumento della concentrazione e quindi un apprendimento più rapido.

Su queste capacità è possibile allenarsi quotidianamente proponendo al bambino di preparare prima insieme a voi e poi in autonomia lo zaino per la scuola, la borsa per andare a calcio o a nuoto, i vestiti da indossare il giorno successivo. Inoltre è possibile aiutarli con dei supporti visivi come ad esempio calendari in cui inserire le varie attività della settimana, utilizzare timer per scansionare il tempo onde evitare di ritrovarsi alla sera dopo cena a dover svolgere, di fretta, tutti i compiti.

E ’importante osservare il bambino per comprendere come gioca, come si approccia ai vari compiti e capire ciò che preferisce perché solitamente è anche ciò che lo aiuta ad affrontare meglio ogni sfida che gli si pone davanti. Da lì potremo guidarlo nello scoprire nuove metodologie per studiare e ricordare in modo più sicuro. Inoltre alleneremo in lui una indispensabile competenza, quella di riconoscere le proprie capacità: strategia che gli permetterà di scegliere le modalità più adeguate ad affrontare le sfide quotidiane.

a cura di Federica Colzani , psicologa, psicoterapeuta cognitivo comportamentale

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